Per "mancanza di prove sufficienti" a dimostrare che è stato commesso un reato elettorale e a mandare il caso a processo, la Procura speciale per i crimini elettorali della Procura generale del Messico (FGR) ha deciso che non perseguirà Pio Lopez Obrador, il fratello del presidente Andres Manuel Lopez Obrador. La Procura ha aggiunto che non la eserciterà nemmeno nei confronti di David Leon Romero, che insieme al fratello del presidente è stato indagato per presunti crimini elettorali, dopo la comparsa di video sui social network in cui si vedono scambiarsi sacchetti di carta, presumibilmente con denaro. Il 20 agosto 2020, Pio Lopez Obrador è apparso in un video in cui si afferma che il denaro è stato consegnato da Leon Romero, un funzionario del governo dello Stato del Chiapas, anni prima. Nei video, senza parlare di soldi, Leon Romero dice a Pio Lopez Obrador, in uno spezzone del 26 giugno 2015, che gliene porta "uno". Mentre il 31 maggio, tre settimane prima, i due si sono incontrati in un ristorante e, a un certo punto, lui ha messo un pacchetto giallo sul tavolo e gli ha detto la frase "qui ti porto 400". Secondo i media messicani, nel 2015 il fratello del presidente ha ricevuto un sostegno in denaro di 1,4 milioni di pesos (circa 70.000 dollari) per sostenere il partito Movimento di Rigenerazione Nazionale (Morena) in Chiapas da Leon Romero. In un comunicato, la FGR ha affermato che, nonostante l'analisi della diligenza investigativa in occasione delle recenti dichiarazioni pubbliche di Pio "L", la Procura, in stretta osservanza di quanto disposto dal Giudice Amparo, "ha determinato il non esercizio dell'azione penale per la mancanza di prove sufficienti fino a quel momento e al di la' di ogni dubbio sulle corrispondenti responsabilità penali".
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Messico: la Procura non perseguirà il fratello del presidente
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