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Le 75 tonnellate di pellet contraffatto sequestrate questa mattina dalla Guardia di finanza di Crotone si trovavano nei capannoni della Fke Legnami srl, azienda intestata al 31enne Francesco Ferrazzo, figlio del boss di Mesoraca Mario Donato Ferrazzo detto To polino (Fke sono infatti le iniziali dei nomi dei tre figli di Ferrazzo: Francesco, Kevin ed Er nesto). Un'azienda, la Fke Legnami srl, sottoposta a sequestro appena pochi giorni addietro, il 3 ottobre scorso, nell'ambito dell'operazione della Dda di Catanzaro sulla mafia dei boschi che ha fatto luce sul traffico di legname tagliato nelle foreste della Sila e bruciato nelle centrali biomasse del crotonese, principalmente quella di Cutro che a quanto pare era una vera e propria succursale dei Ferrazzo. Nei cui forni, tuttavia, secondo quanto accertato dall'indagine della Dda, non finiva materiale legnoso pulito ma rifiuti di ogni genere. In quella occasione Francesco Ferrazzo, come il padre Mario Donato, è finito in carcere con l'accusa di associazione mafiosa e altri reati fine. Ora sul suo capo è piovuta anche la denuncia per tentata frode in commercio e falso in certificazioni commesso dal privato. Insieme a Ferrazzo è indagato anche Andrea Ferrarelli, 37 anni, nativo della provincia di Vicenza ma residente in città, tecnico di un laboratorio di analisi con sede a Crotone che avrebbe redatto falsi rapporti attestando un potere calorifico del pellet difforme da quello reale, in pratica molto inferiore rispetto a quanto indicato sulle confezioni messe in commercio. Dai rapporti, quindi, risultava la compatibilità con i parametri richiesti dalle normative grazie ai quali è possibile utilizzare il marchio di certificazione europea Enplus-A1, che però veniva applicato arbitrariamente sulle confezioni di pellet in vendita.

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