Il presidente russo Vladimir Putin ha concesso la cittadinanza a Edward Snowden, la talpa del Datagate che nel 2013 si era rifugiato proprio in Russia dopo essere scappato dagli Stati Uniti per avere rivelato i segreti del sistema di spionaggio statunitense.
Questa mossa, perlomeno ai più, è vista come una provocazione che Putin avrebbe inviato al nemico d'oltreoceano Joe Biden. Ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato all'agenzia di stampa Ria Novosti che la cittadinanza è stata concessa su richiesta dello stesso Snowden.
"Non cambia nulla”, ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, che ha assicurato che la giustizia americana continuerà a perseguirlo per la diffusione di informazioni classificate, così come sta facendo da anni con Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks ora in attesa della decisione dell'Alta Corte britannica per la sua estradizione verso gli Stati Uniti dove rischia una pena di 175 anni di carcere.
"Dopo anni di separazione dai nostri genitori, mia moglie e io non desideriamo essere separati da nostri figli", aveva scritto Snowden, che in Russia aveva già ottenuto il permesso di residenza illimitato.
Foto © Gage Skidmore
ARTICOLI CORRELATI
Edward Snowden: ''Chiediamoci perché gli Stati Uniti erano in Afghanistan''
Snowden: l'ipocrisia della libertà di stampa ''uccidentale''
Russia: pronti i documenti di Snowden per ottenere la cittadinanza