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I giudici della Corte d’appello di Bruxelles hanno, oltre confermare la sentenza di primo grado, aumentato la pena detentiva da quattro a sei anni di reclusione per Margus Rahuoja 54enne, funzionario della Commissione europea, accusato di stupro nei confronti di una donna più giovane di vent’anni.
La testata belga La Libre ha evidenziato che contro il funzionario europeo di nazionalità estone è stata riconosciuta “l’aggravante di avere autorità sulla sua vittima”. Infatti nel 2015 l’uomo si trovava all’apice della sua carriera ed era a capo dell'unità per l'Aviazione e i trasporti internazionali presso la Direzione generale della Mobilità (Dg Move) della Commissione europea e, dopo la recente nascita di sua figlia, aveva organizzato una festa al quinto piano dei locali della Commissione, a Bruxelles, subito dopo l'orario di lavoro.  L’aggressione, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuta proprio durante la festa e subito dopo la dipendente dell'esecutivo comunitario, accompagnata dal suo fidanzato, si era recata in due ospedali per le lesioni riportate e il giorno successivo in altre due cliniche.
I giudici hanno emesso la sentenza in base all’insieme “di diversi elementi” tra cui un certificato medico nel quale viene riportato che la giovane era “angosciata, stressata” e “che chiedeva aiuto” menzionando inoltre molteplici contusioni e ferite agli arti.
Margus Rahuoja, il funzionario, non ha mai dichiarato la sua colpevolezza ma, anzi, ha sempre sostenuto, anche davanti ai magistrati, che la sua collaboratrice di vent’anni più giovane si sarebbe recata di sua spontanea volontà nel suo studio per avere rapporti consenzienti.
Sempre secondo La Libre, Rahuoja ha mantenuto il suo stipendio da direttore Ue da “più di 14mila euro” al mese, anche se è stato sospeso dalle sue funzioni dopo la denuncia del caso. Avvocati coinvolti nel processo citati dal settimanale Le Vif hanno spiegato che il funzionario Ue potrà restare libero fino a quando la Corte di cassazione belga non si esprimerà in ultima istanza. Il verdetto finale non arriverà prima del 2022.

Foto © Imagoeconomica

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