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Lunedì scorso, la Policía Nacional spagnola in concerto con la Polizia Giudiziaria del Portogallo (50 agenti spagnoli e portoghesi) ha effettuato un'operazione, denominata "Carvao" con cui è stata smantellata una vasta rete di narcotrafficanti.
Tre persone sono state arrestate nella cittadina di Valladolid a Medina del Campo in quanto membri di una delle più grandi organizzazioni di distribuzione di cocaina dei Paesi Baschi, alla quale sono stati sequestrati 862 chilogrammi di questa sostanza stupefacente.
Il modus operandi dei narcos per far passare la droga ai controlli consisteva nel mimetizzare la sostanza stupefacente come se fosse carbone di legna attraverso un complesso processo chimico in origine effettuato dai cartelli messicani e colombiani.
Il narcotico è arrivato senza poter essere praticamente rilevato in quanto aveva forma e colore molto simili al carbone. Inoltre, grazie a questo procedimento è stato eliminato l'odore caratteristico della cocaina, quindi non poteva essere rilevato da cani specializzati in narcotici.
Il sistema utilizzato ha garantito il successo nascondendo i sacchi contaminati dalla sostanza stupefacente all'interno di un volume di importazione molto più grande. In altre parole, delle 1.364 borse trasportate, solo 30 contenevano droga, il che ha reso ancora più difficile la loro individuazione.
Tra gli arrestati c'è il leader del gruppo, storico narcotrafficante basco che operava a livello nazionale e internazionale attraverso una complessa rete di aziende che importava cocaina dall'America Latina e la distribuiva in Spagna, principalmente nei Paesi Baschi.
Le indagini sono iniziate all'inizio del 2020 e si sono concentrate principalmente su una società commerciale nel settore immobiliare. Attraverso di essa successivamente sono state effettuate varie importazioni sospette via mare, differenziando notevolmente il loro oggetto sociale con il loro contenuto. Questa circostanza ha insospettito sia le autorità spagnole che portoghesi.
Questa precedente analisi ha permesso agli investigatori di rilevare una complessa rete di aziende che mantenevano legami tra loro, quasi tutte poco attive e provenienti da settori molto diversi tra di loro come ad esempio l'amministrazione di allevamenti e l'importazione di surgelati. Ha richiamato l'attenzione delle autorità anche il ricorso della rete dei narcos a numerosi prestanome, il cui scopo era quello di insabbiare il vero artefice di questa rete di affari, un individuo ben noto alla polizia poiché era un trafficante di droga molto importante nel nord della Spagna e che ha trascorso undici mesi in carcere in Bolivia per il suo rapporto con il traffico di droga.
Questa operazione è di grande rilevanza per le Forze e gli Enti di sicurezza, non solo per l'arresto di uno storico narcotrafficante, ma anche per uno dei più grandi sequestri di cocaina registrati in Castilla y León.
Infine, l'operazione ha portato a diverse perquisizioni domiciliari nei Paesi Baschi e di una delle navi controllate dall'organizzazione.

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