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Un libro svela la rete di omertà nella celebre Sciences Po, la scuola della nomenclatura

Terrificante, inaudito, spaventoso”. Il direttore di Sciences Po, Frédéric Mion, abbonda con gli aggettivi nel lungo video diffuso sulla webtv dell’università nel quale parla dell’affaire che scuote la veneranda istituzione di rue Saint-Guillaume. L’Institut d’études politiques di Parigi è da quasi 150 anni la fabbrica dell’élite politica-mediatica-economica d’Oltralpe, e punto di riferimento importante per studenti e professori italiani. Il nuovo scandalo viene da un libro, “La Familia grande”, nel quale si rivelano gli atti incestuosi del costituzionalista Olivier Duhamel (in foto). Firmato da Camille Kouchner, figlia del fondatore di Medici Senza Frontiere, il racconto conferma che gli abusi pedofili esistono anche nelle famiglie più colte e benestanti. E suggerisce una rete di omertà su cui i media francesi ora indagano.
Duhamel è stato una colonna di Sciences Po. Dopo aver insegnato per trent’anni, è diventato nel 2016 presidente della fondazione dell’università e dal gennaio scorso guidava l’esclusivo circolo Le Siècle. Poche ore prima dell’uscita del libro, nel quale si raccontano le sedute notturne nel letto del figliastro tredicenne, Duhamel si è dimesso dai prestigiosi incarichi. In un colpo solo, ha notato la giornalista Raphaëlle Bacqué, è avvenuta la decapitazione della scuola del potere e del club della nomenklatura.
Apprendo dalla stampa queste gravi accuse” ha detto Mion in un primo tempo. Salvo poi ammettere di essere stato informato di voci in proposito già due anni fa. “Mi erano state categoricamente smentite” ricorda, citando un incontro con l’avvocato Jean Veil, amico intimo di Duhamel. Il direttore di Sciences Po dice ora che avrebbe dovuto parlarne direttamente con il costituzionalista. “Ho mancato di discernimento” osserva respingendo però le richieste di dimissioni avanzate da alcuni gruppi di studenti. “Non ho mai partecipato alla costruzione del silenzio” sottolinea Mion nominato nel 2013 dopo lo choc per la morte di Richard Descoings in una camera d’albergo a New York. Descoings è un personaggio mitico rue Saint-Guillaume. Ha modernizzato Sciences Po, aprendola sull’estero e agli studenti di banlieue, ma ha anche condotto una vita privata dissoluta, con una moglie, un compagno e innumerevoli flirt tra gli studenti. Grazie al suo aplomb, Mion ha guidato l’ateneo con meno trasgressioni, lanciando diverse innovazioni. La speranza di parte del corpo docente è che il caso Duhamel si concluda presto. Oggi dovrebbe essere nominato Louis Schweitzer, presidente onorario di Renault, alla presidenza della fondazione.
La “familia grande” era quella formata dal costituzionalista di sinistra insieme alla scrittrice Evelyne Pisier e ai suoi figli gemelli, Camille e il fratello, avuti con Kouchner e cresciuti da Duhamel. Gli abusi sul figliastro per molto tempo sono stati taciuti. “Alla fine del 2008. Fine del segreto. Alla fine del 2008 il mondo è crollato” scrive la giovane Kouchner ricordando il momento in cui il fratello si è finalmente confidato con la madre Evelyne. La donna, con problemi di alcool e depressione, nega la realtà. Sua sorella, l’attrice Marie-France Pisier, rompe con il cognato, comincia a parlarne intorno a sé. I figli lo dicono al padre. Kouchner minaccia di “andare a spaccare la faccia” a Duhamel ma rinuncia perché la giovane vittima degli abusi vuole dimenticare, costruirsi una vita. Evelyne Pisier muore nel 2018, ai funerali i gemelli si tengono a distanza dal patrigno. “Nel microcosmo della gente di potere - scrive Camille - molti sapevano e la maggior parte si comportava come se nulla fosse”. Era comodo per molti che rimanesse un falso segreto. E spesso, conclude l’autrice, è l’implacabile logica dell’incesto.

Tratto da: La Repubblica

Foto © Cdeniaud

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