Domani, a Washington si consumerà l'ultimo atto delle controverse e contestate elezioni presidenziali del 3 novembre. Mentre la politica Usa sarà con il fiato sospeso in attesa dei risultati definitivi dei ballottaggi di oggi in Georgia, che assegneranno i due seggi che decideranno i futuri equilibri del Senato, il Congresso si riunirà in sessione congiunta a partire dalle 13 (le 19 in Italia). Deputati e senatori procederanno alla conta formale dei voti del collegio elettorale - 306 per Biden, 232 per Trump - nel passaggio conclusivo del processo di certificazione del voto. Il vice presidente Mike Pence, che presiederà la sessione, aprirà i certificati dei voti elettorali inviati dai vari stati, i cui grandi elettori si sono riuniti lo scorso 14 dicembre, chiedendone la lettura a voce alta ai rappresentanti dei due partiti. A mano a mano che verranno lette le certificazioni di ciascuno stato, Pence chiederà all'aula se vi sono obiezioni ufficiali.
Ad ogni obiezione, letta a voce alta, farà seguito una sospensione della seduta, con i membri delle due camere che si riuniranno separatamente per discutere ciascuna obiezione. Il tempo massimo dedicato alla discussione di ciascuna obiezione è limitato alle due ore. Entrambe le camere voteranno quindi su ciascuna delle obiezioni presentate. Per scartare i voti dello stato oggetto di obiezione basta la maggioranza semplice. Dopo il conteggio di tutti i voti elettorali, il vice presidente procede alla dichiarazione del vincitore delle elezioni.
Foto © Imagoeconomica

Usa: domani il congresso certifica la vittoria di Biden
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