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A sei mesi dalla nascita del governo di unità nazionale torna l’incubo di nuove elezioni

E’ già crisi di governo in Israele. A solo sei mesi dall’insediamento del governo di unità nazionale che ha consentito al Paese di uscire dallo stallo politico che perdurava da quasi due anni, ritorna a palesarsi sullo sfondo lo scenario di una nuova crisi politica e di nuove elezioni. Benny Gantz, leader di “Blu e Bianco”, e ministro della Difesa ha annunciato che il suo partito voterà a favore della mozione di scioglimento del Parlamento che verrà presentata domani dal partito d'opposizione Yesh Atid. Una notizia pesante per il premier Benjamin Netanyahu, alle prese non solo con la pandemia e le gravi conseguenze economiche, ma anche con un processo per corruzione, frode e abuso d’ufficio. Per Gantz, il ritorno alle urne è responsabilità del leader del Likud: è lui ad aver "deciso di smantellare il governo e trascinare Israele a elezioni". "Netanyahu ha promesso unità, ha promesso che non ci sarebbero stati trucchi, ha promesso una gestione responsabile della crisi del Coronavirus. Non ha mentito a me, ha mentito a voi", ha sottolineato Gantz. "Milioni di cittadini hanno il cuore a pezzi, le imprese chiudono e sempre più persone sono in difficoltà e povertà, il tutto mentre lo Stato è ancora senza bilancio". Da qui la decisione di "votare la dissoluzione della Knesset".
Tuttavia non è detta ancora l’ultima ha fatto presente l'ex capo di Stato maggiore, rivolgendosi all'alleato-avversario del Likud: "Le elezioni possono ancora essere evitate dalla persona che ne è causa. Netanyahu, l'onere della prova sta a te. Prepara immediatamente il budget (biennale) per il governo, assicurati di approvarlo e garantisci l'unità". "Se agisci correttamente, senza manovre politiche, milioni di israeliani non dovranno recarsi alle urne per la quarta volta ad agosto", ha ricordato Gantz. L'ennesimo ritorno alle urne è un'eventualità che anche Netanyahu sostiene di voler evitare. "Non è tempo per le elezioni, è tempo per l'unità", ha affermato in un video diffuso poco prima che il ministro della Difesa prendesse la parola. "Quello di cui abbiamo bisogno ora è un'inversione di marcia della politica per il bene dei cittadini israeliani", ha aggiunto il leader del Likud, accusando "Blu e Bianco" di essersi fatto "trascinare" dai leader dell'opposizione Yair Lapid e Naftali Bennett, di aver "agito contro l'esecutivo di cui fanno parte e di aver rotto gli accordi di coalizione". Nonostante ciò, "chiedo loro di mettere tutto da parte" e di restare nel governo. Quella di oggi è solo una votazione preliminare della mozione di scioglimento del Parlamento, che per passare deve ottenere il via libera per altre tre volte in commissione e tre in plenaria. Ma la Knesset potrebbe essere sciolta prima ancora che si arrivi all'ultima votazione. Il vero terreno di scontro tra le due squadre di governo è la legge di bilancio: in base al complicato accordo per la coalizione raggiunto ad aprile scorso dai due ex contendenti, se il governo non riesce a passare il budget completo, Netanyahu ha mano libera nell'indire nuove elezioni senza dover automaticamente passare a Gantz la premiership ad interim. Il governo ha tempo fino al 23 dicembre per far approvare il bilancio, in caso contrario il parlamento verrà automaticamente sciolto e in Israele si tornerà nuovamente alle urne.

Fonte: Ansa

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