Spegne 90 candeline Estela Carlotto, presidente italo-Argentina delle 'Nonne' di Plaza de Mayo che da decenni lottano in Argentina per ritrovare i nipoti scomparsi durante la dittatura (1976-1983). In una intervista al quotidiano 'Pagina 12' di Buenos Aires la Carlotto, che non lascia la sua casa di Tolosa dal 13 marzo a causa dei rischi della pandemia da Coronavirus, ha assicurato che ciò non le impedisce di lavorare per la sua missione che ha portato al ricongiungimento con le loro famiglie di 130 bambini (dei quasi 500 censiti) sottratti dopo la nascita a madri, poi uccise, e affidati a famiglie di militari, poliziotti o civili "anticomunisti sicuri". Nata in Argentina, Estela sposò nel 1954 l'italiano Guido Carlotto da cui ebbe vari figli, fra cui Laura, che fu sequestrata alla fine del 1977 mentre era incinta. Per 36 anni cercò il nipote che aveva saputo essere nato in una cella e poi affidato ad una famiglia Argentina. La ricerca terminò il 5 agosto 2014 quando un giovane, di nome Ignacio Hurban, che sospettava di essere stato adottato, si sottopose volontariamente ad un test di Dna che provò la sua appartenenza alla famiglia Carlotto. Nota per la sua attività insieme alle 'Madri' di Plaza de Mayo Hebe de Bonafini e Nora Cortiñas, e all'altra combattiva 'Madre' italiana, Vera Jarach Vigevani, la Carlotto ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, anche da Onu e Unesco. Dopo essere stata insignita tempo fa dell'Ordine al merito del lavoro dal Quirinale, nel febbraio 2018 la presidente delle 'Nonne' ha ricevuto la Laurea 'honoris causa' in Relazioni internazionali all'Università di Milano con Vera Vigevani.
Fonte: ANSA
Foto © Imagoeconomica
Desaparecidos: compie 90 anni Estela Carlotto, presidente 'Nonne' Plaza de Mayo
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