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caruana galizia daphne manifestazioneSecondo il quotidiano "Times of Malta", gli investigatori hanno attribuito un nome ad almeno tre persone che avrebbero dato l'ordine di uccidere la giornalista anti corruzione nell'ottobre dello scorso anno. Alla famiglia nessuna comunicazione ufficiale: "Si smetta di giocare con il pubblico"
di Giuliano Foschini
Nel mezzo di una tempesta, Malta si è dunque svegliata con una luce in fondo al tunnel dell’inchiesta sulla morte di Daphne Caruana Galizia, la giornalista anti corruzione uccisa il 16 ottobre 2017. La luce è l’indiscrezione del quotidiano maltese Times of Malta secondo cui sarebbero stati individuati i mandanti dell’omicidio della cronista avvenuto oltre un anno fa, quando l'auto sulla quale viaggiava è stata fatta saltare in aria.

La tempesta, l’ennesima, è quella che sta vivendo il governo maltese, scosso dall’inchiesta sulla 17 Black: come infatti il Daphne Project  - il consorzio giornalistico composto da 18 testate internazionali, tra cui Repubblica – è stato in grado di documentare (tanto da fare aprire in queste ore un fascicolo da parte delle autorità maltesi), la società su cui indagava Daphne è riconducibile a Yorgen Fenech, amministratore delegato di uno dei maggiori gruppi immobiliari dell'isola, nonché socio di quello che, nel 2013, vinse la concessione con cui il neo-eletto governo laburista maltese affidò la costruzione della nuova centrale a gas di Malta, operazione da 517 milioni di euro.

Ora, secondo alcuni documenti, la 17 Black avrebbe dovuto bonificare due milioni di euro sui conti correnti di società off shore panamensi riconducibili al ministro del Turismo e già ministro dell'Energia Konrad Mizzi e il capo di Gabinetto del Governo laburista Keith Schembri.

Mentre Malta si trovava a fare i conti con questa storia molto delicata per l'esecutivo, è saltata fuori l’indiscrezione sulla svolte nelle indagini sull’omicidio di Daphne. Secondo il Times of Malta, infatti, sarebbero stati individuati “più di due cittadini maltesi” che avrebbero ordinato (e pagato) ai tre esecutori materiali – i fratelli Alfred e George De Giorgio, e Vincent Muscat, oggi in prigione – di uccidere con un’autobomba la giornalista. Europol conferma che nelle ultime ore c’è stato qualche passo in avanti, senza però dire se effettivamente si è a un punto di arrivo. Secondo il Times, si tratterebbe di persone con interessi diversi tra loro, ma uniti da quello comune di fare fuori Daphne.

La famiglia Caruana Galizia è molto cauta sull’indiscrezione, non fosse altro perché potrebbe essere un modo per allontanare l’attenzione dell’opinione pubblica dal caso 17 Black. “Al momento non abbiamo avuto alcuna comunicazione ufficiale” dicono. “Sappiamo quanto abbiamo letto dai giornali”. In serata il figlio Andrew si chiedeva: "Come è possibile che gli sviluppi dell'indagine sul più importante omicidio del Paese non siano comunicati in una maniera appropriata? Forse perché non ce ne sono di sviluppi? Vorrei che la polizia confermasse o smentisse le indiscrezioni e smettesse di giocare con il pubblico".


repubblica.it




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