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de silva lula c ansaBrasilia. Il procuratore generale della Repubblica del Brasile, Raquel Dodge, si è formalmente espressa contro la concessione di un habeas corpus preventivo richiesto dalla difesa dell'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva in modo da evitarne l'arresto. Lula potrebbe essere incarcerato dopo essere stato condannato in appello a 12 anni e un mese di carcere per corruzione e riciclaggio di denaro all'interno dell'Operazione "Lava Jato", la "Mani Pulite" brasiliana. Gli avvocati di Lula hanno presentato appello al ministro Luiz Edson Fachin, relatore dell'Operazione Lava Jato al Supremo tribunale federale (Stf) per evitare l'arresto del leader del Partito dei Lavoratori (Pt). In un parere sulla richiesta dei legali di Lula, la Dodge si è espressa a favore dell'esecuzione delle sentenze dopo la fine degli appelli formali presentabili al tribunale d'appello.
"Il secondo grado di giudizio è l'ultima istanza giudiziaria in cui vengono esaminate le prove e i fatti. Nella corte d'appello, l'imputato ha la sua ultima possibilità di contestare le prove e i fatti che lo collegano al crimine. Per condannarlo, la sua colpevolezza deve essere provata, il che include la prova del fatto tipico e il legame che lo lega al fatto", ha dichiarato il procuratore generale, sottolineando che "è necessaria una decisione definitiva o inappellabile dopo il terzo o il quarto grado di giudizio, e solo allora autorizzare la prigione del reo condannato è una misura incostituzionale, ingiusta ed errata".
Lula è stato condannato con l'accusa di corruzione e riciclaggio di denaro per un caso centrato su un appartamento a tre piani nella città costiera di Guarujà. La sentenza di primo grado, emessa dal giudice federale Sergio Moro, è stata di nove anni e sei mesi di reclusione. Secondo Moro, l'appartamento sarebbe stato dato a Lula dal gigante delle costruzioni Oas, come anticipo di una tangente da 2,2 milioni di dollari per avere garanzie su importanti contratti nella compagnia statale petrolifera Petrobras e in altre opere pubbliche. Il 24 gennaio, la corte d'appello del tribunale di Porto Alegre ha confermato all'unanimità la colpevolezza di Lula, ampliando la pena a 12 e un mese di reclusione. La doppia sentenza, in omaggio alla cosiddetta legge sulla "Fedina pulita", impedisce al leader del Partito dei lavoratori (Pt), di presentarsi alle presidenziali di ottobre.

agenzianova.com

Foto © Ansa

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