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Tre autobombe, due nel quartiere sciita di Sadr City, hanno causato un numero ancora imprecisato di vittime. E' la risposta dello Stato Islamico alle parole del leader francese, che dalla capitale irachena ha sottolineato che bisogna "combattere Daesh a casa sua per prevenire attacchi in casa nostra"

Tre attentati, un numero imprecisato di vittime e la rivendicazione dell’Isis. Tutto nel giorno in cui a Baghdad è arrivato il presidente francese Francois Hollande per incontrare le truppe francesi impegnate in Iraq. Il collegamento tra gli atti terroristici e la presenza del leader d’Oltralpe è tutto tranne che casuale e sembra quasi una risposta dello Stato Islamico alle parole del capo dell’Eliseo, secondo cui “bisogna combattere l’Isis per prevenire attacchi in casa nostra”.

Il primo attentato è avvenuto in una piazza affollata di Sadr City, quartiere sciita di Baghdad. Almeno 39 persone sono state uccise e altre 65 sono rimaste ferite a causa dell’esplosione di un’autobomba. La notizia è stata diffusa dalla tv satellitare al-Jazeera. L’Isis dopo un paio di ore ha rivendicato l’attacco utilizzando un sito online normalmente usato dai jihadisti. A stretto giro altri due attentati nei pressi di altrettanti ospedali, secondo il sito Iraqi News. Saad Maan, portavoce del ministero dell’Interno, ha precisato che un’autobomba è esplosa vicino all’ospedale Al Kindi, mentre un’altra è stata fatta saltare in aria nei pressi dell’ospedale Al Jawader, nel sobborgo sciita di Sadr City, lo stesso quartiere del primo attentato giornaliero. Maan ha aggiunto che le esplosioni vicino agli ospedali hanno provocato un numero imprecisato di vittime. Secondo i media locali, le ultime due esplosioni hanno provocato almeno altri 30 morti.

Le deflagrazione, come detto, nelle stesse ore in cui il presidente francese, François Hollande, è arrivato a Baghdad in visita ufficiale. Il numero uno dell’Eliseo sarà ricevuto dall’omologo iracheno, Fuad Masum, dal premier, Haidar al Abadi, e dal presidente del Parlamento, Salim al Yaburi. Con le autorità locali analizzerà la situazione legata alla guerra allo Stato islamico e le relazioni tra i due Paesi. La Francia partecipa alla coalizione internazionale contro l’Isis, guidata dagli Stati Uniti, a cui contribuisce con circa 500 soldati e 30 aerei Rafale. Il presidente francese andrà poi a Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, dove incontrerà il presidente della regione, Masud Barzani, e passerà in rivista le truppe francesi e curde peshmerga, consegnando inoltre materiale medico e umanitario. Bisogna “combattere l’Isis in Iraq per prevenire gli attacchi sul nostro territorio” ha detto Hollande, l’unico leader della coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti a fare tappa in Iraq dall’inizio dell’offensiva contro i jihadisti, due anni e mezzo fa.  “Tutto ciò che contribuisce alla ricostruzione in Iraq è condizione importante per evitare che Daesh possa agire sul nostro suolo” ha aggiunto il presidente francese.

ilfattoquotidiano.it

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