Cerimonie in tutto il Giappone oggi, quinto anniversario del terremoto e del successivo tsunami che ha lasciato più di 18mila morti o dispersi (rispettivamente 15.894 e 2.561 secondo i nuovi dati diffusi ieri dalla polizia) e provocato, nell'impianto di Fukushima Daiichi, il disastro nucleare più grave dopo quello di Cernobyl del 1986.
Un minuto di silenzio è stato osservato in tutto il paese alle 2.46 del pomeriggio (ora locale), il momento in cui era stata registrata la prima scossa di magnitudo 9 al largo della costa orientale. Il premier Shinzo Abe e l'imperatore Akihito parteciperanno a una cerimonia organizzata al Teatro nazionale a Tokio.
'Fukushima - A Nuclear Story', doc italiano in onda in tre continenti
Da allora, sono pochi i reattori nucleari rientrati in funzione. E rimangono sfollate 174mila persone, su un totale di 470mila subito dopo il triplice disastro, nelle tre prefetture più colpite dal sisma (Tohoku, dove si trova Fukushima, Iwate e Miyage), più di 57mila dei quali vivono ancora in strutture provvisorie, prefabbricate.
5 anni dopo: livelli radioattività 35 volte superiori alla norma
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