di Alfio Foti e Rita Borsellino - 20 aprile 2015
Palermo. “..è una tragedia devastante. Esprimo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e sono grata a tutti coloro che si sono impegnati per i soccorsi. Ma quello che provo in questo momento è soprattutto rabbia e vergogna. Dinanzi ai giganteschi flussi di migranti che attraversano il Mediterraneo, l’Italia non può essere lasciata da sola. Da anni io e altri colleghi del Parlamento europeo chiediamo con forza che l’Unione attivi misure efficaci per prevenire tali disastri. Misure che coinvolgano tutti gli Stati membri. Occorre potenziare i soccorsi in mare così come è di vitale importanza agire sul fronte della cooperazione internazionale con i paesi transfrontalieri per una gestione dei flussi che rispetti i diritti umani. Finora, purtroppo, la Commissione europea ha attuato politiche insufficienti. Con risultati tragici di cui non può non assumersi la responsabilità”. Queste sono le affermazioni di Rita Borsellino, in riferimento alla strage di Lampedusa dell’ottobre del 2013, tristemente attuali oggi dopo l’ennesima strage di migranti che ha portato, nel Canale di Sicilia, alla morte di più di 900 esseri umani, nella notte tra il sabato 18 e la domenica 19 aprile. Il Mediterraneo si conferma fossa comune, non solo di quei morti, ma anche delle coscienze degli europei. Non vogliamo che un tema così importante rientri nel circolo dell’indifferenza politica e mediatica, ma proponiamo soluzioni pratiche chiedendo a tutti di evitare speculazioni e opportunismi politici.
Già dal 2013, in sintonia con l’allora Capo del Governo Enrico Letta e a molti altri parlamentari europei, avevamo pensato alla creazione a Palermo, di una Agenzia Comunitaria per gli Immigrati e i Rifugiati, che avesse il compito di uniformare le politiche dei Paesi membri della Comunità Europea e di avviare nel Mediterraneo strategie di cooperazione fra i popoli, controllo delle frontiere e soccorso ai migranti. Altro punto fondamentale per noi resta il superamento dei patti di Dublino III, che pongono i Paesi del Sud dell’Europa in condizione di emergenza continua verso il flusso costante di migranti.
Crediamo che solo una reale cooperazione tra i Paesi europei e mediterranei, basata sull’accoglienza, la solidarietà e i valori fondanti del nostro vivere civile possa portarci a non ripetere, costantemente, tali disumane tragedie, in cui chi fugge da fame, guerre e persecuzioni debba barattare la traversata in mare, non solo al prezzo del danaro pagato ai trafficanti di morte, ma anche al prezzo della propria vita.
Foto © Ansa - Reuters
Quei morti pesano sulle nostre coscienze
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