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bianconi-olga-medinadi Omar Cristaldo e Jorge Figueredo
La vedova del giornalista Pablo Medina, Olga Bianconi (in foto) ha richiesto ai giornalisti di Antimafia Dos Mil - Redazione del Paraguay, andati a trovarla nel suo domicilio di Curuguaty, di avere un colloquio con il direttore e fondatore della Rivista AntimafiaDuemila in Italia, Giorgio Bongiovanni. Ci ha pregato di informare il direttore che Pablo Medina non aveva soltanto una figlia, Dyrsen, ma anche altri due figli nati dal suo secondo matrimonio. Ha aggiunto anche che suo marito era un uomo integro ed unico.

La mattina del sabato 31 gennaio 2015, ci siamo recati dalla vedova del giornalista Pablo Medina, Olga Bianconi, presso il suo domicilio al centro della Città di Curuguaty.  La donna si è rivolta subito a Jorge Figueredo dicendo: “Figueredo, è da tempo che avevo bisogno di parlare con lei e con il direttore italiano di AntimafiaDuemila. Ma non sono riuscita a trovare il suo recapito telefonico. Nemmeno recentemente, quando è stato in televisione non hanno mostrato un suo contatto ma solo quello di Gaspar Medina. Intimamente comunque ho sperato di incontrarla e tramite lei riferire a Giorgio Bongiovanni che Pablo Medina, mio marito, non aveva soltanto una figlia, Dyrsen, ma anche due figli minori, da lui riconosciuti: Virgilio Asterio Medina Bianconi, di 12 anni, e Marianela De Jesús Medina Bianconi, di 14 anni. Ogni volta che ho visto del materiale relativo a mio marito vedo sempre Bongiovnni e voi al fianco di Dyrsen, come se lei fosse l'unica figlia, Pablo ha tuttavia anche due figli minori, i suoi fratelli”. Olga ha quindi fatto presente il suo desiderio di parlare con il direttore di AntimafiaDuemila in Italia dei figli del giornalista ucciso e delle conseguenze che ha avuto la sua morte per i ragazzi.

Olga Bianconi, con le lacrime negli occhi, ha detto: "Pablo era un uomo onesto, integro e forse non ci sarà mai più un giornalista come lui che ha dato la sua vita per la verità, per il suo lavoro. Lui non ha lasciato alcuna eredità materiale ai suoi figli, non aveva niente, non avevamo casa, beni di valore, soltanto la macchina che utilizzava per il suo lavoro era sua, ma ancora ci manca da pagare al giornale Abc Color 12 milioni, poiché l'impresa scontava mensilmente una parte del debito. Persino il notebook e altre cose che utilizzava per il suo lavoro non erano suoi, erano dei suoi figli o della famiglia, e lui li aveva solo in prestito. Lui mi ha sempre rispettato, e siamo stati assieme circa 19 anni. Non mi parlava mai del suo lavoro, era molto discreto, taceva persino sulle minacce che riceveva, magari per non preoccuparmi. Solo due mesi prima del suo omicidio mi confidò che riceveva minacce ed io gli dissi che sicuramente si sarebbe trasferito in un’altra regione come già aveva fatto in altre occasioni. Ma lui nono mi rispose e mi disse solo: ‘Non mi fido della giustizia umana, solo di quella divina’. L’attenzione sull’omicidio di Pablo si sarebbe già spenta se il diario ABC Color non pubblicasse tutti i giorni articoli su di lui, e non ci fosse continuamente pressioni sulla giustizia”.

La vedova Medina ha aggiunto anche che: "Il magistrato Sandra Quiñonez mi ha promesso che sarebbe venuta a visitarmi, ma ancora non lo ha fatto. Uno dei suoi amici della Città di Ypejhú, fratello del politico Julián Núñez - ucciso anche lui dal clan Acosta -, lo aveva avvertito riguardo qualcosa, sicuramente riguardo minacce dirette a Pablo. Pablo stava investigando con determinazione sull'assassinio di Julián Nuñez ed aveva promesso a suo fratello che questo crimine non sarebbe rimasto impunito e che lui sarebbe andato fino in fondo per scoprire la verità, ed ha dedicato tutta la sua vita a questo fine. Secondo lei, il documentario che si pensa stesse realizzando Pablo, poteva riguardare appunto gli autori dell’omicidio di Julián Nuñez, ed il clan Neneco ne era coinvolto”.  

La signora Olga si è lamentata del fatto che ad oggi ancora “non ho ricevuto nessuna visita di solidarietà né di sostegno da parte delle autorità della zona. L'unico sostegno che ho ricevuto da parte di un’autorità è quella del Senatore Arnoldo Weins". "Nonostante mio marito fosse deceduto alle due e mezza del pomeriggio del 16 Ottobre 2014, - ha aggiunto - il corpo me lo hanno consegnato all'alba, e solo in seguito alle pressioni che i miei fratelli hanno fatto al pubblico ministero”.

La signora Olga Bianconi durante la nostra conversazione, si è lasciata andare anche alle lacrime e ha manifestato più volte il desiderio che la stampa internazionale parli anche degli altri due figli. Per questo ha raccontato orgogliosa come i suoi ragazzi siano sempre stati molti legati al padre. Suo figlio Virgilio, ragazzo molto intelligente, ha infatti manifestato contro l’uccisione del padre e nonostante i molti momenti difficili dopo l’omicidio, è riuscito a mantenere il suo rendimento scolastico. Alla figlia Marianela, invece piacerebbe studiare Criminologia.   
A conclusione dell’intervista ci ha ringraziato e invitato alla cerimonia in memoria di Pablo il giorno del 6º anniversario della sua morte”.

2 febbraio 2015

Jorge Figueredo Corrales e Carlos Omar Cristaldo
ASUNCIÓN-PARAGUAY

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