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Charlie Hebdo, marcia nella capitale contro il terrore. In piazza leader da tutto il mondo
12 gennaio 2015
La "tragica strage avvenuta a Parigi alcuni giorni fa", ha detto il Papa al Corpo diplomatico, nasce da "una cultura che rigetta l'altro, recide i legami più intimi e veri, finendo per sciogliere e disgregare tutta quanta la società e per generare violenza e morte".

Il segretario di stato americano John Kerry ha annunciato una visita a Parigi giovedì per colloqui su come contrastare la violenza terroristica. L'amministrazione Obama è stata oggetto di forti critiche per non aver partecipato ieri a Parigi alla marcia contro il terrorismo. Ed è di oggi l'annuncio che le 717 scuole ebraiche di Francia saranno da oggi protette da 4.700 poliziotti e gendarmi.

Intanto "la caccia continua": lo ha detto il ministro dell'Interno francese, Manuel Valls, parlando degli attentati della settimana scorsa. "Uno dei terroristi - ha spiegato - aveva certamente un complice". E si apprende cvhe Hayat Boumeddienne, la moglie di uno degli attentatori, ha attraversato il confine tra la Turchia e la Siria l'8 gennaio. Lo ha detto il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu precisando che la donna era arrivata a Istanbul da Madrid il 2 gennaio. 

E' la più grande della storia francese, "senza precedenti": così il ministero dell'Interno francese ha definito la marcia repubblicana a Parigi, ripetendo che i dimostranti sono stati così numerosi da rendere impossibile una stima esatta dell'affluenza per il momento. Secondo il quotidiano Le Monde, in tutta la Francia sono sfilati quattro milioni di persone, di cui un milione solo a Parigi. Una manifestazione "senza precedenti", definita così dal ministero dell'Interno francese, secondo cui i dimostranti sono stati così numerosi da rendere impossibile una stima esatta dell'affluenza per il momento.

'Je suis Charlie, flic, Juif', 'Sono Charlie, poliziotto, ebreo'. E' stato lo slogan di Place de la République a Parigi, gremita per la marcia repubblicana in ricordo delle vittime dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly. Il presidente Hollande riunito all'Eliseo con i ministri ha affermato ieri: 'Parigi è la capitale del mondo'. La Casa Bianca ha reso noto che il 18 febbraio ospiterà un vertice straordinario sulla lotta al terrorismo. Intanto si riapre il dossier Schengen: 'Bisogna valutare possibili modifiche al sistema', ha detto il ministro Cazeneuve. In disaccordo l'Italia. Alfano: 'Schengen è una grande conquista di libertà, non si può regalare ai terroristi il successo di tornare indietro'. All'Eliseo tra gli altri Renzi, Netanyahu, Abu Mazen. Lungo abbraccio tra Merkel e Hollande. Anche Sarkozy e Carla Bruni.


E l'attentato di Parigi  - secondo informazioni raccolte dall'americana Nsa, secondo Bild am Sonntag dovrebbe essere il primo di una serie di attentati in Europa e  Roma sarebbe fra gli obiettivi del terrorismo. "Nelle intercettazioni - si legge sul tabloid tedesco - è stato fatto anche il nome di Roma. Piani concreti tuttavia non sono noti".

LA GIORNATA DI PARIGI - Il presidente Francoise Hollande ha aperto la giornata della grande marcia repubblicana contro il terrorismo, incontrando i rappresentanti della comunità ebraica francese. All'incontro partecipano anche il premier Manuel Valls e i ministri dell'Interno Bernard Cazeneuve. All'Eliseo sono arrivati, tra gli altri, il grande rabbino di Francia Haim Korsia e il presidente del Consiglio che rappresenta le istituzioni ebraiche di Francia (Crif), Roger Cukierman.

A Parigi il vertice dei ministri dell'Interno e della Giustizia per discutere di misure per la lotta al terrorismo. Sul posto è arrivato il ministro Angelino Alfano. Partecipa anche il Commissario europeo all'Immigrazione e Affari interni, Dimitris Avramopoulos e il coordinatore Antiterrorismo Ue Gilles De Kerkhove ed i ministri Usa della Giustizia Eric Elder e quello canadese della Sicurezza pubblica Steven Blaney. In tutto le delegazioni sono 15, 11 di queste di Paesi Ue.

Eppure, a Parigi e in tutta la Francia c'è chi non ritiene sia abbastanza, e chiede di annullare la manifestazione per paura di nuovi attacchi. Nei profili Twitter transalpini impazza l'hashtag #AnnulezLaMarcheDu11Janvier, 'annullate la marcia dell'11 gennaio', postato da migliaia di utenti ancora sconvolti dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Un nervosismo che il Paese non riesce a scrollarsi di dosso, e che nelle strade della capitale diventa palpabile, come dimostrano i numerosi falsi allarmi scattati ieri. Il più clamoroso, intorno a mezzogiorno, è stato a Disneyland Paris, dove lo scherzo di cattivo gusto di una giovane visitatrice, che dalla finestra della sua stanza d'albergo ha urlato di essere Hayat Boumeddiene minacciando di far esplodere l'edificio, ha portato a un'evacuazione generale. La storia finirà lunedì davanti al tribunale di Meaux, dove la procura ha già promesso grande severità per l'incauta turista e per chiunque dovesse tentare un gesto simile.

I leader politici, però, non intendono lasciarsi scoraggiare. La lista delle personalità che hanno annunciato la loro partecipazione alla marcia ha continuato ad allungarsi, includendo anche qualche nome a sorpresa, come quello del capo della diplomazia di Mosca Serghiei Lavrov, che giungerà a Parigi a capo di una delegazione russa. Ci sarà anche il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, la cui partecipazione era stata esclusa in un primo momento per ragioni di sicurezza. A quanto riportato dall'emittente i-Télé parteciperanno alla marcia anche il re di Giordania Abdallah II e la regina Rania. Anche il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese Abu Mazen sarà alla Marcia repubblicana.

ANSA

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