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senadores-firman-acuerdo-rechazar-juicio-politico-webdi AMDuemila - 16 dicembre 2014
I senatori hanno convocato una conferenza stampa per dare l’annuncio. Sono stati 17 i voti contro il processo politico a carico dei tre ministri della Corte Suprema di Giustizia, in questo modo non si è raggiunto il quorum necessario per procedere.
La senatrice Mirta Gusinky, che appoggia il blocco, ha detto: “Non appoggiamo la scelta del giudizio politico in quanto non condividiamo le condizioni in cui è maturato e che riteniamo non corrette. Il processo politico non presuppone l’impegno serio di avviare una vera trasformazione della giustizia dove l’eventuale rimozione di ministri è una componente, ma non la priorità”, e ha aggiunto “Abbiamo dei sospetti che il giudizio politico nasconda altri interessi”.

Oggi incontro del Procuratore Generale del Paraguay con il collega del paese vicino
Il Procuratore Generale Díaz Verón si incontra oggi con il collega brasiliano Rodrigo Janod. La posizione di Díaz, che sarà accompagnato da Sandra Quiñónez e Juan Emilio Oviedo, è dimostrare con carte alla mano che Vilmar Acosta è nato ad Ypejhù, e quindi cittadino paraguaiano, seppure successivamente abbia acquisito anche la cittadinanza brasiliana, e quindi, se trovato nel loro territorio, deve essere estradato o espulso. Chiederà inoltre che siano intensificate le ricerche.

Poliziotti di Ypejhù indagati per presunta protezione al clan Acosta
La polizia sta indagando sulla posizione di tre agenti sospettati di aver favorito la fuga di “Neneco” Acosta dopo l’omicidio Medina-Almada. Si tratta del commissario Roberto Alfonso, capo della prefettura di Ypejhù, l’ufficiale ispettore Francisco Sinercio López ed il sottufficiale Nelson Pera, il quale risulterebbe proprietario di un albergo a Curuguaty. Tutti sono accusati di proteggere il clan Acosta.
Lòpez, in particolare, è sospettato di aver allertato telefonicamente Neneco, ore dopo l’agguato, che la sua tenuta Dos Naciones sarebbe stata perquisita.          
Il pomeriggio del 16 ottobre, giorno del duplice omicidio, López si recò nel luogo dell’attentato insieme ad altri agenti di polizia per i rilevamenti del caso, come dimostrano le foto di repertorio. L’analisi delle intercettazioni telefoniche sarà determinante per costatare se c’è stata o meno comunicazione tra l’ufficiale ispettore ed il sindaco.

Autista Neneco: uscii da nascondiglio per timore di essere ucciso
Arnaldo Cabrera López, l’autista di Vilmar Acosta ed uno dei killer di Medina, arrestato recentemente, ha dichiarato che era stato avvertito che il suo padrone lo stava cercando e quindi è uscito dal suo nascondiglio, nella zona Americano Cue, dove era stato accompagnato lo stesso giorno dell’agguato da Reinaldo Ramón Balcázar, un funzionario municipale di Ypejhú, dietro richiesta dello stesso Neneco. Reinaldo risulta coinvolto nell’omicidio di Julián Núñez, ex sindaco di Ypejhú, di 47 anni. Il 1° agosto del 2014 cadde crivellato dagli spari di sicari degli Acosta, mentre usciva dall’università. La sua colpa: voler candidarsi nuovamente a sindaco di Ypejhú. Tutta la cittadinanza preferì guardare altrove, tranne Medina.
La vedova di Nuñéz, Fanny Fernández, ha ammesso che se non fosse stato per il delitto Medina l’omicidio di suo marito sarebbe rimasto impunito. Ha ricordato la promessa di Pablo che avrebbe continuato a seguire il caso di suo marito “fino alla morte”.

Il potere indiscusso degli Acosta
La testimonianza dell’autista Arnaldo Cabrera e gli elementi raccolti finora dimostrano il controllo ed il potere esercitato nel territorio dal clan Acosta: “Nessuno ad Ypejhù osava denunciarli o contrastarli, perché contavano con l’appoggio di gente importante ed influente – ha spiegato – Tutti si piegavano ai piedi di Vilmar, altrimenti si faceva la fine peggiore”.

Foto: @jaguatapy

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