di AMDuemila - 23 ottobre 2014
Sembra chiudersi il cerchio intorno all’omicidio del giornalista Pablo Medina e della sua assistente Antonia Almada.
Ieri è stato arrestato Carlos Umberto Acosta, nipote del sindaco di Ipehù, Vilmar “Neneco” Acosta, ancora latitante, con l’accusa di aver partecipato all’attentato. Carlos ha precedenti per narcotraffico e avrebbe dichiarato che “a Ipehù l’unica fonte di reddito sarebbe la marijuana”.
Wilson Acosta, fratello del sindaco, è stato identificato dall’unica sopravvissuta come uno degli esecutori dell’attentato.
Nel contempo, gli agenti della Narcotici hanno fatto incursione in una tenuta di proprietà del sindaco Vilmar Acosta dove hanno ritrovato uno dei più grandi centri del gruppo di narcos con oltre tre tonnellate di marijuana. Nel momento dell’irruzione alcuni operai stavano lavorando la droga. Evidentemente il sindaco non ha ritenuto necessario fermare la produzione di droga dopo l’omicidio del giornalista, nonostante fosse ricercato.
Gli articoli pubblicati da Pablo Medina sulla banda di Vilmar Acosta iniziarono proprio dalla tenuta Dos Naciones, adesso smantellata.
Intanto non sembra placarsi la protesta dei giornalisti di tutti i mezzi di comunicazione, ai quali si sono aggiunti gli studenti universitari nel chiedere che sia fatta piena luce sui mandanti e gli esecutori dell’omicidio.
Nella giornata di oggi è stata convocata una nuova manifestazione nazionale per la libertà di espressione.
In foto: Pablo Medina durante l'intervista realizzata dal direttore Bongiovanni
OMICIDIO PABLO MEDINA
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Morte Pablo Medina, arrestato uno dei killer
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