Continua ad aumentare di ora in ora il numero delle vittime e si rafforzano gli sforzi diplomatici. Appello del Papa per la pace; Abu Mazen oggi in Qatar per discutere col capo di Hamas in esilio
20 luglio 2014
Due ore di tregua a Gaza. Una tregua umanitaria sollecitata dalla Croce Rossa internazionale, accettata fin dal principio da Hamas e ora accolta anche da Israele.
Il primo obiettivo è a dare soccorso alle decine di persone rimaste coinvolte nel bombardamento di Shejaia, il quartiere nord-orientale di Gaza City pesantemente martellato dall'esercito di Tel Aviv e dove si contano, secondo fonti palestinesi, almeno 40 vittime.
A preoccupare è anche il numero degli sfollati. A Gaza parliamo di più di 62.000 persone, come ha comunicato l'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati dell'Onu. I palestinesi lontani dalle loro abitazioni hanno trovato rifugio in 49 scuole dell'agenzia che ha lanciato un appello perché si continui a fornire loro cibo, cure mediche e aiuti d'emergenza come materassi, coperte, kit per igiene personale.
Mentre continua ad aumentare di ora in ora il numero delle vittime, si rafforzano gli sforzi diplomatici. Abu Mazen oggi è in Qatar per discutere col capo di Hamas in esilio; in programma anche la missione del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, che domani sarà a Il Cairo.
Anche il Papa durante l'Angelus ha esortato "a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto", in particolare "in Medio Oriente e in Ucraina".
Il ministro italiano degli Esteri Federica Mogherini in un incontro con il presidente Abdel Fattah al Sisi, ieri ha ribadito che l'Italia "sostiene pienamente l'iniziativa egiziana per un cessate il fuoco a Gaza".
rainews.it