Due uomini e un ragazzo sono morti a Rafah. Colpite anche le abitazioni di tre leader di Hamas. L'esercito di Israele ha chiesto a 100.000 abitanti del nordest della striscia di abbandonare le proprie case
16 luglio 2014
Sale a 205 morti il bilancio delle vittime palestinesi dei raid su Gaza, al nono giorno dell'offensiva israeliana "Margine protettivo". Tra loro ci sarebbero 24 donne e 39 bambini e adolescenti fino a 16 anni. Lo riferiscono fonti palestinesi precidanso che i feriti sono oltre 1500.
Israele ai palestinesi: "Evacuate le case"
I nuovi bombardamenti hanno colpito infatti nella notte la Striscia uccidendo almeno 5 persone. Due uomini e una donna sono morti a Rafah, colpite anche le abitazioni di tre leader di Hamas. L'esercito di Israele ha chiesto a 100.000 civili del nordest di Gaza di abbandonare le proprie case dalle 7 di questa mattina, ora italiana, in vista di nuovi raid. Oggi il ministro degli Esteri Federica Mogherini incontra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex presidente Shimon Peres.
Abu Mazen al Cairo, cerca soluzione per uscire da crisi
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, si recherà oggi in visita al Cairo. Secondo quanto riferisce il quotidiano egiziano "al Ahram", da fonti della presidenza di Ramallah, Abu Mazen incontrerà i vertici dello stato egiziano per avviare delle consultazioni volte a trovare "la via da seguire per uscire dalla crisi a Gaza". Subito dopo Abbas si dirigerà in Turchia dove sono previsti altri colloqui con i vertici locali.
Hamas rifiuta la tregua
Netanyahu addossa ad Hamas e alla Jihad islamica la responsabilità di aver respinto la proposta egiziana per il cessate il fuoco. La tregua proposta ieri dall'Egitto è stata rifiutata dal braccio armato di Hamas, perchè considerata "incondizionata", e martedì altri razzi da Gaza hanno causato anche la prima vittima israeliana del conflitto. ll governo di Tel Aviv invece aveva annunciato di aver raccolto l'appello alla tregua e di esser stato costretto a riprendere gli attacchi. Parlando alle reti televisive, Netanyahu ha affermato:"Hamas non ci lascia altra scelta che non la estensione delle operazioni. Il nostro obiettivo è riportare la calma per gli israeliani mediante l'assestamento di colpi significativi all'organizzazione terroristica di Hamas". E nel frattempo il premier israeliano ha anche licenziato il viceministro della Difesa, il falco Danny Danon, che lo aveva aspramente criticato per non aver già ordinato l'invasione di terra.
La prima vittima israeliana
Il primo israeliano vittima del conflitto è un civile, ucciso nel valico di Erez da un colpo di mortaio sparato dalla Striscia di Gaza. L'uomo è un ebreo ortodosso di quasi 40 anni era andato al valico per distribuire vivande calde ai soldati dislocati ai confini di Gaza. Un altro raid israeliano, a Jabalya, ha provocato il ferimento di almeno 10 persone. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Maan, un giovane di 25 anni è morto in un raid nel quartiere di al-Zayton, nella parte orientale di Gaza City. Sale così, stando alla Maan, ad almeno 197 palestinesi morti il bilancio dell'operazione israeliana 'Confine protettivo'. Intanto diverse città israeliane sono sotto l'attacco dei razzi palestinesi. Ad Ashkelon un edificio è stato centrato da un razzo e le sirene di allarme sono tornate a risuonare nelle strade di Tel Aviv.
rainews.it