14 novembre 2013
L'ex Beatle, che tenne un concerto sulla piazza Rossa davanti al leader russo, in difesa dei militanti ecologisti.
L'ex Beatle Paul McCartney ha scritto una lettera aperta al presidente russo Vladimir Putin chiedendogli di "usare la sua influenza" per restituire alle loro famiglie i 30 attivisti della Arctic Sunrise agli arresti in Russia da settembre dopo l'assalto alla piattaforma Gazprom nell'Artico. Il testo è pubblicato oggi sul sito web russo Lenta.ru.
"Caro Vladimir, spero che questa lettera ti trovi in buona salute", esordisce informale il musicista, "spero non ti dispiaccia se sollevo il problema". Poi si lancia in una difesa appassionata delle buone intenzioni dei militanti ecologisti, mostrando di conoscere il cuore delle preoccupazioni del Cremlino: "I miei amici russi dicono che in alcuni ambienti, i manifestanti sono considerati nemici della Russia, che fanno la volontà dei governi occidentali". Falso, assicura il cantante inglese: "Greenpeace non è una organizzazione anti-russa. Danno sempre fastidio a questo o quel governo, certo. Ma, lo dico perché lo so, non hanno mai e in nessun luogo al mondo preso soldi da governi o aziende".
Lo stesso Putin aveva rifiutato di classificare come "pirateria" l'azione di protesta dei 30. "Accettano la responsabilità di quello che hanno fatto veramente", nota Mc Cartney: "Ma non si può trovare una soluzione del problema che convenga a tutti?", chiede. E, pur giurando di dare per scontata l'indipendenza della magistratura in Russia, conclude: "Mi chiedo se è possibile utilizzare la tua influenza, qualunque essa sia, per restituire i detenuti alle loro famiglie?". Da ieri i 30 attivisti sono stati trasferiti da Murmansk nelle carceri di San Pietroburgo. La loro custodia preventiva scade il 24 novembre, ma potrebbe essere estesa entro il 17 novembre.
repubblica.it