A processo a un ex chirurgo accusato di aver violentato oltre 250 bambini
Joël Le Scouarnec è stato accusato dal procuratore di Lorient, Stéphane Kellenberger, di 111 casi di stupro e 189 di aggressione sessuale tra il 1989 e il 2014, aggravati dal fatto che abbia abusato della sua posizione di medico e che 256 delle 299 vittime fossero minori di 15 anni.
Il processo si svolgerà al tribunale di Vannes, in Francia.
L’imputato rischia una condanna massima di 20 anni di carcere per le violenze e le aggressioni sessuali commesse per 30 anni con totale impunità.
La preparazione di questo processo "straordinario" è durata oltre due anni e si prevede che proseguirà fino al 6 giugno.
Molti bambini furono violentati mentre erano sotto effetto dell’anestesia, senza rendersene conto.
L’età media delle vittime era di 11 anni, ma tra le accuse figura lo stupro di un neonato di un anno e un’aggressione sessuale a una paziente di 70 anni.
Solo nel 2017 i suoi crimini vennero alla luce dopo la denuncia di una vicina di sei anni, che aveva aggredito e violentato nella cittadina di Jonzac. Nella sua abitazione furono trovate decine di bambole, oltre 300.000 immagini pedopornografiche e migliaia di pagine con elenchi contenenti nomi, età e indirizzi delle sue vittime, oltre a resoconti dettagliati degli abusi che infliggeva loro. Le Scouarnec si autodefiniva "pedofilo" e in uno dei suoi quaderni scrisse:
"Mentre fumavo la mia sigaretta mattutina, riflettevo sul fatto che sono un grande pervertito. Sono al tempo stesso esibizionista...voyerista, sadico, masochista, scatologico, feticista...pedofilo. E ne sono molto felice."
Nel 2020, fu condannato a 15 anni di carcere per lo stupro e gli abusi sessuali su quattro minori, tra cui due nipoti. Gli atti per cui è attualmente a processo riguardano il periodo tra il 1989 e il 2014 e sono stati commessi in diversi ospedali della Francia occidentale.