Biden: “Carter incarna i valori umani più fondamentali che non possiamo mai lasciarci sfuggire”

Jimmy Carter, si è spento ieri a cento anni d’età. L’ex presidente Usa, il più longevo della storia degli Stati Uniti, aveva partecipato, sulla sedia a rotelle, attorniato da figli e nipoti e bisnipoti, ai funerali della moglie Rosalynn, morta a 96 anni il 19 novembre 2023. Era stata una delle rare apparizioni pubbliche dell'allora 99enne ex presidente, malato terminale di cancro, da quando, febbraio dello stesso anno, aveva annunciato che si sarebbe sottoposto solo a cure palliative, ritirandosi nella sua casa di Plains, in Georgia. A maggio poi era stato annunciato che la moglie era affetta da demenza senile. Il primo ottobre Carter aveva compiuto 99 anni, rinnovando ancora una il record di presidente più longevo. Alla guida degli Stati Uniti fra il 1977 e il 1981, il democratico Jimmy Carter ha vissuto un mandato presidenziale segnato dalla drammatica crisi degli ostaggi nell'ambasciata americana a Teheran e dal tragico fallimento dell'operazione militare per mettervi fine. Sconfitto da Ronald Reagan, Carter ha poi avuto una seconda vita pubblica grazie all'impegno della sua fondazione che gli fruttò il premio Nobel per la pace nel 2002. Nato a Plains in Georgia, dopo aver frequentato l'accademia navale, servì nell’Us Navy nell'immediato dopoguerra. Nel 1953, la morte prematura del padre lo costrinse a prendere le redini dell'azienda di noccioline. Dopodiché cominciò la sua corsa in politica battagliando contro la segregazione razziale. Divenne prima senatore e poi governatore del suo Stato. Nel 1976 vinse a sorpresa le primarie, malgrado fosse inizialmente poco conosciuto fuori dalla Goergia. Sconfisse Gerald Ford, che aveva assunto la presidenza dopo le dimissioni di Richard Nixon per lo scandalo Watergate. Carter per prima cosa concesse la grazia agli americani che si erano sottratti alla leva per andare a combattere in Vietnam. Durante la sua presidenza, Carter si impegnò per creare una politica nazionale per l'energia e, sul piano diplomatico perseguì una politica di pacificazione. Grazie agli accordi Camp David, favorì la firma della pace fra Egitto e Israele nel 1979. Con l'Unione Sovietica negoziò il secondo round del trattato Salt sulla limitazione delle armi strategiche. Ma il 1979 fu segnato dalla crisi energetica e, alla fine dell'anno, dall'invasione sovietica dell'Afghanistan, che fece ripiombare il mondo nel clima della guerra fredda. Il 4 novembre 1979, un gruppo di studenti iraniani fece irruzione nell'ambasciata americana a Teheran e prese in ostaggio 52 diplomatici e cittadini americani. Fu l'inizio di una drammatica crisi, che gli americani vissero come un'umiliazione nazionale, tanto più dopo il fallimento, il 24 aprile 1980, di un raid militare per liberare gli ostaggi. Gli americani furono liberati dopo 444 giorni, il 20 gennaio 1981, quando ormai il democratico era stato drammaticamente sconfitto da Ronald Reagan alle elezioni di novembre. Dopo la vita politica Carter si impegnò nel dialogo internazionale e nello sviluppo attraverso il suo Carter Center. In questa veste condusse negoziati di pace, monitorato elezioni, ottenuto la liberazione di prigionieri, appoggiato iniziative di cooperazione per eradicare povertà e malattie. Per questo suo impegno ha ottenuto il Nobel per la pace nel 2002. "Alcuni guardano Jimmy Carter e vedono un uomo di un'epoca passata, per cui onestà, fede e umiltà contano. Ma non credo che siano valori di un'epoca passata. Credo che Carter sia un uomo non solo dei nostri tempi, ma di tutti i tempi, incarna i valori umani più fondamentali che non possiamo mai lasciarci sfuggire." Così il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in conferenza stampa alla Casa Bianca per ricordare l'ex Presidente Jimmy Carter. Biden ha anche indetto una giornata di lutto nazionale in sua memoria per il 9 gennaio. "Sono profondamente rattristato dalla scomparsa del 39esimo presidente degli Stati Uniti, James Earl Jimmy Carter Jr”, ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, commentando la scomparsa dell'ex presidente, morto ieri all'eta' di cento anni. "La leadership del presidente Carter - ha aggiunto - ha dato un significativo contributo alla pace e alla sicurezza internazionale, inclusi gli accordi storici di Camp David e il trattato Salt e quelli per il Canale di Panama". Guterres ha ricordato anche il suo "ruolo chiave nella mediazione nei conflitti, nel promuovere la democrazia e sradicare e prevenire le malattie". "Questi e altri sforzi - ha ricordato il segretario generale dell'Onu - gli sono valsi il Premio Nobel per la pace nel 2002 e hanno aiutato a promuovere il lavoro delle Nazioni Unite". Anche il neo presidente USA Donald Trump ha ricordato il defunto predecessore: “Ha fatto tutto quello che era in suo potere per migliorare le vite degli americani. Nei suoi confronti abbiamo tutti un debito di gratitudine".  Parole di cordoglio anche da Barack Obama: “Un uomo straordinario". "Dagli accordi di camp David alla nomina di Ruth Bader Ginsburg", Carter è stato uno dei "primi leader al mondo a riconoscere il problema del cambiamento climatico", afferma Obama insieme alla moglie Michelle sottolineando che l'ex presidente "credeva ci fossero cose più importanti della rielezione, cose come l'integrità e il rispetto".

Fonte: AdnKronos

Foto © Commonwealth Club
  

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