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A incidere sul podio drammatico la situazione di instabilità seguita al colpo di Stato del 2021

Il Myanmar ha consolidato il primato tra i Paesi mondiali produttori di oppio, una conseguenza del grave deterioramento dell'economia nazionale seguito al colpo di Stato del primo febbraio 2021, e del conflitto civile che ne è scaturito. "La quantità di oppio prodotta in Myanmar resta vicina ai massimi livelli cui abbiamo assistito da quando abbiamo avviato per la prima volta i rilevamenti, più di 20 anni fa", ha dichiarato Masood Karimipour, rappresentante regionale a Bangkok dell'Ufficio Onu per il controllo della droga e del crimine (Unocd). L'agenzia stima che il Myanmar produrrà oltre mille tonnellate di oppio nel 2024, due volte più dell'Afghanistan. "Dal momento che le dinamiche di conflitto nel paese restano intense e che la catena di fornitura globale si è adattata alla messa al bando (della coltivazione di oppio) in Afghanistan, c’è un rischio significativo di una ulteriore espansione (della produzione di oppio birmano) nei prossimi anni", ha aggiunto il funzionario.

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