Luis Moreno Ocampo: “Urgenza di discutere su come fermare tutto questo, immediatamente”
"Il caso contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu è chiaro e incontrovertibile", ed è basato "sul blocco delle consegne di cibo e acqua" alla popolazione di Gaza, un evento che "tutto il mondo sa che si è verificato, e di cui il presidente Usa Joe Biden è stato un testimone diretto, avendo pregato per un anno il leader israeliano di far passare" gli aiuti umanitari. A dirlo, in un'intervista a LaPresse è l'ex e primo procuratore capo della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo, rispetto al mandato di arresto emesso dalla Cpi nei confronti del premier israeliano e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini contro l'umanità e crimini di guerra, a seguito della richiesta avanzata dall'attuale procuratore capo, Karim Ahmad Khan. L'accusa di Khan si basa principalmente sull'utilizzo della fame come metodo di guerra a Gaza. Non si fa riferimento invece a un possibile crimine di genocidio. "Un procuratore presenta i casi in cui può vincere più facilmente davanti alla Corte", ha spiegato Moreno Ocampo, sottolineando che il blocco di cibo e acqua a Gaza è "pubblico, ne ha parlato lo stesso Gallant", e configura un "crimine di guerra", invece nel caso del genocidio occorre dimostrare "l'intenzione di distruggere un gruppo". Mentre "c'è chiaramente un genocidio commesso da Hamas, che ha pubblicamente affermato di voler distruggere gli israeliani, nel caso di Netanyahu è più complesso da dimostrare, perché non lo dice esplicitamente, parla piuttosto di un piano di difesa di Israele", dunque il procuratore "ha evitato di mettersi in questo problema" e ha scelto un caso "più semplice", ha affermato Moreno Ocampo, sostenendo poi che "è un errore" concentrarsi sulla discussione del se sia un genocidio o meno quanto sta avvenendo a Gaza, "l'urgenza è piuttosto discutere di come fermare tutto questo, immediatamente".
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