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La Corte d'Assise d'appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, si è ritirata in Camera di consiglio per decidere la sentenza nei confronti dell'ex Nar Gilberto Cavallini che è accusato di concorso nella Strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Cavallini è stato condannato in primo grado nel gennaio del 2020 alla pena dell'ergastolo che la Procura generale ha chiesto di confermare. Prima che la Corte si ritirasse, ci sono state le repliche del sostituto pg Nicola Proto, degli avvocati di parte civile che assistono i familiari delle vittime e dell'avvocato difensore di Cavallini, Nicoletta Macrì. La sentenza è attesa non prima delle 16, quando la Corte uscirà dalla Camera di Consiglio. In aula, il pg Proto ha argomentato che due giorni prima della Strage Cavallini era con gli altri ex Nar condannati per la Strage, mentre l'arringa della difesa dell'avvocata Nicoletta Macrì ha sottolineato la mancanza di elementi di prova inoppugnabili a carico dell'imputato, affermando che Mambro e Fioravanti non erano a casa di Cavallini, accusato di aver dato loro supporto logistico, e che l'imputato non era alla stazione di Bologna il giorno della Strage. Ha chiesto anche di presentare una memoria di Cavallini, ma la richiesta e' stata respinta dalla Corte. Anche oggi Cavallini ha scelto di non presentarsi in Aula.

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