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Paolo Bellini, l'ex di Avanguardia Nazionale condannato in primo grado all'ergastolo come uno dei responsabili della strage di Bologna e recentemente arrestato per il pericolo che commettesse altri reati, ha chiesto di testimoniare nell'ambito del processo davanti alla Corte d'Assise d'appello di Bologna che vede imputato l'ex Nar Gilberto Cavallini, anche lui condannato in primo grado per l'attentato del 2 agosto 1980. La richiesta è stata fatta dallo stesso Bellini alla Corte e l'avvocato Nicoletta Macrì, legale di Cavallini, si è associata. La Corte ha però rigettato la richiesta di testimonianza. L'istanza dell'ex di Avanguardia era legata ad alcune dichiarazioni da lui rese lo scorso 26 giugno ai pm di Firenze e Caltanissetta che indagano sulle stragi del '92-'93. In quel caso Bellini dichiarò che nel 1980 l'allora procuratore capo di Bologna, Ugo Sisti, mentre l'ex terrorista era latitante sotto falso nome, cercò di ingaggiarlo d'accordo con Flaminio Piccoli e Francesco Cossiga, "per ricucire lo strappo del lodo Moro", provocato dall'arresto di Abu Anzeh Saleh, rappresentante in Italia dell'Fplp. Il sostituto pg Nicola Proto e le parti civili che rappresentano i familiari delle vittime si sono però opposti, sottolineando che lo stesso Bellini disse di aver rifiutato l'incarico. La Corte infine ha respinto l'istanza sottolineando che la testimonianza di Bellini non appare "né indispensabile né necessaria". Il resto dell'udienza ha visto l'arringa della difesa di Cavallini che ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste, sottolineando il carattere indiziario del processo e rilanciando ancora una volta l'ipotesi alternativa della pista palestinese. Il processo riprenderà il 27 settembre con le repliche, terminate le quali la Corte si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza.

Fonte: Ansa

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