Ripartirà il 24 novembre il processo scaturito dalla maxi operazione "Xydi" che ha fatto luce sull'ultima rete di fiancheggiatori del boss stragista Matteo Messina Denaro

L’udienza si terrà davanti ai giudici della seconda sezione della Corte di appello di Palermo.

Protagonista degli imputati è l'ex penalista Angela Porcello, cancellata dall'albo degli avvocati dopo l'arresto per associazione mafiosa nell'ambito del blitz scattato il 2 febbraio del 2021. La professionista, secondo quanto hanno accertato le indagini e il processo di primo grado, aveva dismesso la toga per gestire gli affari mafiosi insieme al compagno Giancarlo Buggea. In primo grado, lo scorso 6 dicembre, il gup di Palermo, Paolo Magro, le ha inflitto 15 anni e 4 mesi di reclusione. Il verdetto, nel complesso, ha previsto 15 condanne e 5 assoluzioni. In appello, davanti al collegio presieduto da Antonio Napoli, approdano adesso le posizioni di 13 imputati riconosciuti colpevoli.

Secondo i pm, nello studio della legale si sono tenuti summit e sarebbero stati messi insieme i capi mafia di diverse province e realtà territoriali per discutere di strategie e dinamiche. Sarebbe stata, in definitiva, una vera e propria consulente e tesoriera del clan.

Venti anni erano stati inflitti, invece, all'imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, di Campobello di Licata, ex compagno di Angela Porcello, già condannato negli anni scorsi nell'inchiesta "Ghost"

La professionista avrebbe strumentalizzato la sua attività innanzitutto per incontrare il boss Giuseppe Falsone al 41 bis e veicolare i suoi messaggi dal carcere ma non solo: Angela Porcello avrebbe fatto da "cassiera" del mandamento promuovendo e organizzando una serie di incontri con associati anche di altre province.

Ipotizzate anche una serie di estorsioni, in particolare nel settore delle mediazioni agricole.

In questo troncone processuale un'altra avvocata di Canicattì - Annalisa Lentini - era accusata di falso e procurata inosservanza di pena perché avrebbe contraffatto la data di spedizione di una raccomandata al fine di rimediare a un errore nella presentazione dell'atto di appello di una condanna, nei confronti di un cliente della Porcello, che era diventata definitiva. Il giudice l'ha ritenuta colpevole condannandola a un anno e 8 mesi di reclusione. La sentenza è stata impugnata in appello.

Fra gli imputati anche il poliziotto Giuseppe D'Andrea condannato per aver fatto degli accessi non autorizzati alla banca dati in dotazione alla polizia per acquisire notizie relative ad una licenza commerciale e alla posizione di un imprenditore.

Notizie che poi, secondo la corte d’assise, sarebbero state rivelate ai mafiosi Gregorio Lombardo e Giancarlo Buggea e all'avvocato Porcello.

L'ormai ex avvocato Porcello, nei mesi scorsi, ha rinnovato la volontà di collaborare con la giustizia dopo una serie di dichiarazioni in tal senso bocciate dai pm per la scarsa consistenza. Sul punto la posizione degli inquirenti nei suoi confronti non è mutata.

Fonte: agrigentonotizie.it

Foto © Imagoeconomica

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