Strage Bologna: i legali di Cavallini rinunciano al mandato

Gli avvocati Alessandro Pellegrini e Gabriele Bordoni, legali di Gilberto Cavallini (in foto), ex Nar condannato all'ergastolo per la strage alla stazione di Bologna, hanno rinunciato al mandato difensivo. Lo hanno annunciato gli stessi legali. Bordoni ha spiegato che la rinuncia non è per "protesta ribellione o risentimento, non è qualcosa di irrispettoso ma di assolutamente coerente con quello che ritengo essere il compito del difensore, che deve essere espletato nella sua pienezza degli spazi operativi nel processo". Il legale ha sottolineato che "quegli spazi, pur cercati, non si sono trovati" e "tutte le nostre istanze istruttorie sono state deluse". "Avevamo richiesto un'amplificazione del quadro istruttorio perché era l'unico modo per consentire un approfondimento di alcuni temi che riteniamo fondamentali per la difesa di Cavallini e per la ricerca della verità", ha proseguito. La rinuncia al mandato è "una scelta di coerenza rispetto alla funzione della difesa, non potevamo rimanere in una funzione meramente formale". Il collega Alessandro Pellegrini ha ribadito che la rinuncia "non è una provocazione e tantomeno una polemica, ma una presa di posizione dovuta". L'avvocato ha anche riferito: "Abbiamo fatto richiesta formale e pubblica alla presidenza del consiglio dei ministri e, per conoscenza al ministero della Giustizia, per la desecretazione, e in subordine la possibilità di accedere agli atti, che riguardano il post Ustica, i missili Strela, la strage di Bologna, il caso Toni e De Palo, nel periodo dal 3 luglio 1980 al 23 settembre 1980". "Si tratta di documenti fondamentali", ha concluso l'avvocato.