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Giornalista assolto in primo grado ma Libera attende il deposito delle motivazioni "per un successivo ricorso in appello". Si tratta di un caso di diffamazione aggravata a mezzo stampa che si è discusso davanti al giudice monocratico presso il Tribunale di Ragusa. Il giudice ha sentenziato il non doversi procedere per un capo di imputazione e assoluzione per l'altro, nei confronti del giornalista Angelo Di Natale, che doveva rispondere del reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa da un lato come direttore (per omesso controllo) e dall'altro a titolo personale. Il processo prese le mosse dalla querela di Libera e Don Ciotti e che vedeva imputato anche Vincenzo Guidotto già consulente della Commissione nazionale antimafia e tra i primi fondatori di Libera. Tutto sarebbe partito da un servizio di Report "L'apostolo dell'antimafia", che tracciava il profilo e gli affari di Antonello Montante, mandato in onda il 12 novembre del 2018 al termine del quale il giornalista Sigfrido Ranucci lanciava una sorta di appello a Libera affinché prendesse una posizione ferma nei confronti di Montante. Da questo servizio sarebbe derivato un approfondimento de LaPrimatv il cui direttore era il giornalista Angelo Di Natale e che aveva mandato in onda una intervista realizzata a Vincenzo Guidotto, titolata "Anche Libera era caduta nella rete di Montante", in cui Guidotto avrebbe in sintesi sostenuto che Libera, come tanti altri, non avrebbe preso posizione ufficialmente contro Montante perché poteva avere avuto vantaggi da Montante stesso. Guidotto inviò una lettera di chiarimenti a Libera sostenendo che le sue affermazioni volevano sollevare un dibattito e che erano state male interpretate e Libera ritirò la querela; un tentativo analogo di conciliazione sarebbe stato fatto nei confronti di Di Natale che non intese arretrare "difendendo il diritto/dovere di cronaca e critica". Attilio Bolzoni, Paolo Mondani e Sigfrido Ranucci, tutti e tre giornalisti d'inchiesta, citati dalla difesa hanno testimoniato in aula dichiarando di non avere rilevato alcuna condotta che potesse fare ipotizzare che Libera avesse ricevuto vantaggi o favori da Montante.

Fonte: Agi

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