Da parte della politica c'è troppo poca attenzione alla mafia. La bacchettata arriva dal procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, ospite ieri pomeriggio del circolo Pd di via del Pratello per l'incontro 'Le mafie a Bologna e in Emilia-Romagna' promosso da Pd e Libera. "Mi chiedo perché la lotta alla mafia non entri nell'agenda della politica - punge Amato - forse perché non è più di moda, se non quando finisce per diventare un argomento per litigare su cose che con la mafia non c'entrano niente, come le intercettazioni". Secondo Amato, infatti, le intercettazioni sono "uno strumento così importante che non credo nessuno avrà mai il coraggio di toglierle". L'episodio dell'arresto del boss Matteo Messina Denaro, continua il ragionamento il procuratore capo di Bologna, "è importante, ma tutti ci attaccano il cappello. Invece bisogna essere al fianco della lotta alla mafia anche quando il fenomeno sembra che non sia presente. È un errore parlarne poco". E perché mantenere sempre alto il livello di guardia è così cruciale? "Perché la modifica dell'infiltrazione mafiosa, che oggi è economica, è pericolosa per chi lavora - spiega Amato- danneggia tutti, perché passare attraverso la spoliazione di aziende prima floride e poi acquisite in periodo di crisi, significa impoverire il territorio e tutta la comunità. E in questo momento, questo funziona come implementazione della crisi". Di conseguenza, ribadisce il procuratore capo di Bologna, "serve un'attenzione maggiore anche nell'agenda politica, superando questa lotta tra mafia e antimafia". Nel territorio di Bologna e dell'Emilia-Romagna, aggiunge comunque Amato, "il contrasto alle infiltrazioni mafiose è positivo perché l'attenzione da parte della collettività c'è".
Foto © Imagoeconomica

Procuratore di Bologna: ''Combattere la mafia anche quando non sembra presente''
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