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Gli agenti della squadra mobile di Siracusa hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Alessio Attanasio, 52 anni, e Luciano De Carolis, 48 anni, siracusani. I due, lo scorso 20 ottobre, sono stati condannati alla pena di 30 anni di reclusione ciascuno per l'omicidio di Angelo Sparatore aggravato dalla premeditazione e dall'aver commesso il fatto al fine di agevolare l'associazione mafiosa Bottaro Attanasio. Secondo i magistrati della Dda di Catania, Attanasio è indicato come il boss della cosca siracusana che porta il suo nome, De Carolis è un esponente dello stesso clan. L'episodio risale al 4 maggio del 2001: Sparatore venne ucciso con sei colpi di pistola calibro 38 in via Gaetano Barresi, a nord di Siracusa. Sparatore, che fu avvicinato da due killer mentre si stava recando al lavoro, ricevette anche il colpo di grazia alla testa. De Carolis è accusato di aver sparato. Mentre Attanasio sarebbe il mandante dell'omicidio ordinato per punire il collaboratore di giustizia Concetto Sparatore, fratello della vittima. È stato Salvatore Lombardo, detto Puddisino, ex componente del clan mafioso Bottaro-Attanasio, ad autoaccusarsi dell'omicidio, per cui è stato condannato in Appello, rivelando di averlo commesso insieme a De Carolis su ordine di Alessio Attanasio. I pubblici ministeri Alessandro La Rosa e Alessandro Sorrentino della Direzione distrettuale antimafia della procura di Catania, coordinati dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, hanno chiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Catania, Carla Aurora Valenti, la misura cautelare nei confronti di Attanasio, detenuto per altra causa nella casa circondariale di Nuoro, e di De Carolis che si trovava in stato di libertà.

Foto © Imagoeconomica

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