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'Deve essere rivisto l'intero sistema detentivo e previste ingenti risorse per 'riformarlo'. Non è possibile che vi sia una scarcerazione per decadenza dei termini'. L'onorevole cinque stelle Stefania Ascari interviene così sulla scarcerazione, lo scorso sette ottobre per decorrenza dei termini di custodia cautelare  del 43enne Carmine Sarcone. Sarcone, ritenuto dalla Dda di Bologna un appartenente alla 'ndrangheta, è stato posto sotto sorveglianza speciale a seguito della scarcerazione. La misura di prevenzione è stata applicata - dal tribunale di Reggio Emilia, dalla Corte d'Appello e confermata dalla Cassazione - su richiesta della Dda di Bologna. Si tratta del fratello di Nicolino e Gianluigi, già condannati nel processo Aemilia e riconosciuti come elementi di spicco della cosca emiliana legata a Grande Aracri. Nel 2019 era stato condannato, in abbreviato, a 10 anni di reclusione nel processo Aemilia. Nel novembre 2020, l'Appello ha ridotto la pena a 9 anni. Ad aprile di quest'anno la Cassazione ha annullato la sentenza disponendo un nuovo processo in secondo grado ma, nel frattempo, sono scaduti i tempi di carcerazione e Sarcone è tornato libero fino alla misura di prevenzione eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia. Dallo scorso 7 settembre al 43enne è stata quindi applicata la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno. 'Quanto accaduto denota disattenzione. Occorre prevedere risorse per i magistrati ma anche destinare fondi al sistema carcerario. Inoltre è fondamentale prevedere ulteriori risorse per garantire ai penitenziari rieducazione, reinserimento, socializzazione. Abbiamo più volte ribadito la carenza nei penitenziari anche emiliano romagnoli non solo di operatori della penitenziaria ma anche di educatori. Andando avanti di questo passo la situazione non può che essere esplosiva.

Foto © Imagoeconomica

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