Insieme a lui, ottiene la libertà anche l’imprenditore Mario Burlò, condannato per concorso esterno
L’ex assessore della regione Piemonte Roberto Rosso e l’imprenditore Mario Burlò sono tornati in libertà giorni fa dopo la condanna di primo grado formulata dal tribunale di Asti nel processo di 'ndrangheta “Carminius-Fenice”.
Rosso, infatti, è stato condannato il 10 giugno scorso a 5 anni di reclusione per presunti voti di scambio politico-mafioso, mentre, l’imprenditore Burlò, a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Entrambi erano stati arrestati il 20 dicembre del 2019 dalla guardia di finanza di Torino, la quale, coordinata dalla Dda piemontese, si occupava delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle aree di Carmagnola e limitrofi.
Già il 4 luglio del 2020, con la difesa dell’avvocato Giorgio Piazzese coadiuvato dallo Studio Coppi, l’ex assessore Roberto Rosso ha ottenuto gli arresti domiciliari. Situazione analoga per l’imprenditore Burlò che, il 18 luglio dell’anno successivo, attraverso i suoi legali Maurizio Basile e Domenico Peila, ottiene i domiciliari seguiti dall’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.
Fonte: Corriere di Torino
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