"Il fatto non sussiste", così i giudici pratesi hanno assolto dall'accusa di usura, per un episodio risalente al 2011, Zhang Naizong, 'il capo dei capi' delle triadi in Europa, come lui stesso si definiva mentre era intercettato nell'ambito della più famosa inchiesta 'China truck' dalla Dda di Firenze, nella quale veniva contestata la partecipazione a una presunta associazione criminale di stampo mafioso, e il cui processo si era aperto sempre a Prato da poco.
Come riporta La Nazione, sono stati anche assolti altri cinque imputati che dovevano rispondere di fatti simili: dall'usura, all'estorsione, al traffico di droga, allo sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sono stati invece condannati due cittadini cinesi, uno a otto anni e 30.000 euro di multa per estorsione e spaccio di droga, e l'altro a sei anni e 28.000 euro di multa per spaccio. Il processo per China truck con 55 imputati si era aperto nel febbraio scorso ma era stato subito rinviato per una serie di cavilli legali e difetti di notifica, e già due tribunali (Riesame e Cassazione) si sono già espressi cancellando di fatto la contestazione di mafia. L'inchiesta della squadra mobile era scaturita dai 30 arresti del gennaio 2018. A meno di 20 giorni di distanza, però, il Riesame aveva liberato tutti gli imputati sostenendo che non esistevano i "gravi indizi" di colpevolezza per una contestazione di mafia. Secondo quanto emergeva dalle carte, Naizhong era a capo di una associazione criminale che con estorsioni intimidazioni, e minacce cercava di imporsi nel settore del trasporto su gomma che da Prato partiva per tutta Europa e di controllare le piazze dello spaccio e la prostituzione.
Foto © Imagoeconomica

''Boss'' cinese assolto a Prato, i giudici: ''Il fatto non sussiste''
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