Si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip, ieri, il funzionario della Regione Marche, Euro Lucidi, arrestato con l'accusa di avere percepito beni e denaro per un ammontare di circa 20mila euro nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura di Ancona ed eseguita dai carabinieri forestali. Oltre al funzionario finito in carcere, ai domiciliari si trovano sette imprenditori, uno dei quali della provincia di Arezzo, per un presunto giro di tangenti per pilotare le gare di appalto e affidamenti di lavori della Regione (ex Genio civile), per interventi lungo i fiumi relativi a manutenzione idraulica con tagli di vegetazione per ricavare biomasse combustibili. Complessivamente sono 24 gli indagati, tra i quali altri quattro funzionari della regione, per un ventaglio di ipotesi di reato che comprende corruzione, turbativa d'asta, truffa aggravata ai danni della Regione Marche, falso documentale e rivelazione di segreti d'ufficio da parte di pubblico ufficiale. Nel mirino almeno cinque appalti pubblici che riguardavano i fiumi Misa, Esino e Foglia, ma anche lavori nel territorio di Ripatransone. Hanno risposto invece al giudice l'imprenditore agricolo Enrico Cesaroni, e i fratelli Marco, Matteo e Simone Mariotti, titolari di una ditta di costruzioni, riferendo la loro versione dei fatti e dicendosi estranei ai fatti contestati.
Fonte: ANSA
Foto © Imagoeconomica

Corruzione: funzionario Regione Marche non risponde al gip
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