Niente ergastolo, come aveva chiesto l'accusa, ma 18 anni per Maurizio Apicella e 10 anni per Ciro Di Lauro, 22 e 21 anni, ritenuti responsabili dell'omicidio di Nicholas De Martino, 17 anni, e del tentato omicidio di Carlo Langelotti, 18 anni, entrambi legati da rapporti parentali con la criminalità organizzata del comune di Gragnano, in provincia di Napoli. Il pm di Napoli, Giuseppe Cimmarotta, riteneva che la pena dovesse essere il carcere a vita per entrambi gli imputati davanti ai giudici della II Corte d'Assise di Napoli. Nicholas venne accoltellato a morte con un singolo fendente la notte del 25 maggio 2020 a Gragnano. A sferrare il colpo, secondo gli inquirenti, fu Apicella. Langellotti, suo cugino, fu colpito per primo, sei volte, ma non morì. Il movente dell'aggressione legato alla divisione del territorio per piccole bande di era spacciatori e antichi livori tra i gruppi di ragazzi, che fanno parte di famiglie malavitose.
Foto © Imagoeconomica

Camorra: omicidio minorenne per questioni droga, due condanne
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