"In quest'aula il lavoro di Falcone e Borsellino ha ricevuto la sua consacrazione. In quest'aula è stato annientato il mito dell'invincibilità di Cosa nostra. Giovanni e Paolo hanno riportato in questa terra la credibilità dello Stato e ridato ai cittadini il senso di appartenenza a una comunità libera e democratica. Restano però sulle loro morti torbidi retroscena e complicità che lasciano aperte ferite che non si rimarginano nonostante il tempo. Anzi il tempo che rischia di consolidare l'idea di un mistero irrisolto. Sono ancora tanti gli interrogativi da sciogliere per assicurare i responsabili. delle stragi alla giustizia. Ma noi non vogliamo cedere alla rassegnazione, a Cosa nostra e a ogni forma di illegalità". Lo ha detto il presidente della corte d'Appello di Palermo Matteo Frasca nel suo intervento alla commemorazione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nell'aula bunker del carcere Ucciardone davanti alle 46 delegazioni dei procuratori generali dei Paesi del Consiglio d'Europa che in questi giorni si sono riuniti a Palermo per la prima conferenza internazionale.
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Mafia: Frasca, ancora troppi interrogativi sulle stragi del 1992
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