Il gup del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi ha condannato a pene comprese tra i 13 anni e 4 mesi di reclusione, e i 6 anni di reclusione quattro imputati. Tra di loro c’è anche un carabiniere che all'epoca dei fatti contestati, 2012-2018, era in servizio a Giovinazzo.
Gli imputati sono stati ritenuti responsabili dei reati, a vario titolo contestati, di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari e rivelazione del segreto d'ufficio. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.
Secondo l'indagine dei colleghi militari dell'Arma, coordinata dai pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano e Domenico Minardi, il carabiniere in questione (condannato a 10 anni di reclusione) ed un suo collega (quest'ultimo attualmente a processo separatamente con rito ordinario), per anni avrebbero ricevuto regali e denaro, 400mila euro in totale, per pilotare, ritardare o rivelare particolari di indagini sul clan mafioso Di Cosola, fornendo in alcune occasioni copia di verbali dei collaboratori di giustizia. L'inchiesta nel giugno 2020 portò all'arresto dei due carabinieri, e di un pasticciere, accusato di aver fatto da tramite tra i pregiudicati e i militari (condannato alla pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione), e di un pregiudicato affiliato al clan, condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione, tutti tuttora detenuti: i primi tre agli arresti domiciliari mentre l'affiliato al clan in carcere. Nel processo era imputato anche un collaboratore di giustizia condannato a 6 anni di reclusione. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
Fonte: ANSA
Foto © Imagoeconomica
Soldi per pilotare indagini su clan: 4 condanne a Bari
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