Il magistrato: "Sentenza in linea con condanna mediatica"
"Si tratta di una sentenza ingiusta perché sono innocente, è una decisione conforme alla condanna mediatica che avevo già subito allo scoppiare della notizia. Farò ricorso per Cassazione, dove confido che potrò avere finalmente giustizia".
Sono state queste le parole del procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, dopo la decisione della sezione disciplinare del Csm che lo ha sanzionato con una perdita di due mesi di anzianità nell'ambito del procedimento che lo vedeva accusato da una collega, la pm di Palermo Alessia Sinatra, di averla molestata sessualmente nel 2015 in un hotel romano. Il procuratore è stato invece assolto da una seconda accusa: quella di aver violato con questo comportamento i doveri di correttezza propri di un magistrato nei confronti della collega. Il tribunale delle toghe ha escluso l'addebito, ritenendo - a quanto si è appreso - che la vicenda si possa circoscrivere a un evento tra privati. Nello specifico il procedimento disciplinare aveva preso il via lo scorso maggio e si è svolto interamente a porte chiuse. Creazzo era finito davanti al "tribunale" di Palazzo dei Marescialli dopo le accuse avanzate dal procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, all'inizio del gennaio 2021. I fatti che venivano contestati a Creazzo risalivano al 2015 e sono emersi nelle intercettazioni che hanno riguardato l'ex consigliere del Csm, Luca Palamara. La vicenda non è finita in tribunale perché Sinatra non ha sporto denuncia nei confronti di Creazzo.
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