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Sarà un nuovo collegio di giudici del Tribunale del Riesame di Bari a stabilire se l'imprenditore barese Baldassarre D'Ambrogio facesse parte del clan mafioso Strisciuglio di Bari. La Corte di Cassazione, accogliendo i ricorsi degli avvocati Dario Vannetiello e Giuseppe Giulitto, ha annullato con rinvio il provvedimento con il quale i giudici del Tribunale della Libertà di Bari avevano confermato la misura cautelare in carcere per associazione mafiosa. I giudici, in particolare, hanno ritenuto carenti le motivazioni sia sui gravi indizi di colpevolezza relativi alla partecipazione dell'imprenditore al clan, sia sulle esigenze cautelari. D'Ambrogio è già stato condannato in primo grado, nell'ambito di un altro procedimento, alla pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione con l'accusa di essersi accordato con i vertici dei gruppi mafiosi di Bari e provincia per "compiere atti di concorrenza sleale imponendo una posizione dominante nel mercato dei videopoker e di altri apparati da intrattenimento elettronici", attraverso "la minaccia e l'assoggettamento omertoso". Nei suoi confronti, pende pero' anche una seconda inchiesta penale, nell'ambito della quale e' attualmente detenuto in carcere, per il reato di associazione mafiosa. Secondo la Dda di Bari, cioè, D'Ambrogio oltre ad aver collocato le proprie macchinette nei bar e locali di Bari grazie alla ingerenza del clan, avrebbe elargito come contropartita consistenti somme di denaro allo stesso gruppo criminale.

Fonte: ANSA

Foto © Imagoeconomica

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