Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il capoclan dell'omonima famiglia criminale, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa insieme all'avvocato Angelo Staniscia nell’ambito del processo Pax Mafiosa, aveva preso parte ad un pranzo che aveva l'obiettivo di sancire la pace tra due clan che si contendevano il litorale romano; gli Spada, rappresentati dai Casamonica, e gli Esposito, rappresentati da ‘Diabolik’ ma  un infiltrato degli investigatori ha scoperto tutto.
Il pranzo tra i boss è del 13 gennaio 2017 si è svolto nel ristorante di Grottaferrata "per due ragioni: parlare della vicenda dell'ingente importazione di cocaina" che era il filone su cui la Guardia di finanza stava indagando in un altro procedimento penale "e per parlare con Salvatore Casamonica e Piscitelli (detto Diabolik) della pace da assicurare sul litorale romano”. Tutto questo è stato riportato dal tenente colonnello della Finanza Stilian Cortese in aula nel corso del processo.
Per lo stesso reato per il quale sono imputati Salvatore Casamonica e Staniscia, concorso esterno per associazione mafiosa, è stata condannata a luglio a sei anni e otto mesi, con rito abbreviato, l'avvocatessa Lucia Gargano che a quel pranzo partecipò. Un summit in campo neutro, a cui gli investigatori "misero orecchio" casualmente. Cercavano elementi per una grossa partita di droga, ma si sono trovati, appunto, nel ristorante a partecipare con un loro infiltrato, alla trattativa che garantisse la pace tra i due clan che si contendevano i territori del litorale romano: gli Spada da una parte - assenti perché i boss erano stati tutti arrestati -  rappresentati da Casamonica, e il clan degli Esposito, rappresentati da Fabrizio Piscitelli, il "Diabolik" ucciso in un agguato il 7 agosto 2019 nel Parco degli Acquedotti a Roma. Intermediari sarebbero stati, secondo la procura di Roma, anche gli avvocati Lucia Gargano, presente al pranzo del 13 gennaio 2017 e mezzo attraverso la quale fare arrivare il messaggio di pace ad Ottaviano Spada detenuto in carcere, e il penalista Angelo Staniscia, nel cui studio, secondo la procura, sarebbe stato pianificato l'incontro.
Nell'udienza di ieri, Cortese ha riferito della difficoltà di investigare sul boss dei Casamonica a causa delle precauzioni che l'imputato prendeva. Era stato intercettato per oltre un anno sulla sua utenza telefonica "senza mai aver fatto riferimento a stupefacente o qualche tipo di reato”. Usava - ha detto l'ufficiale - un telefono criptato "inintercettabile", che poi è stato dato ad un nostro "undercover" (agente sotto copertura) detto "lo svizzero", e da allora "sono state intercettate, in chiaro, conversazioni interessanti dal punto di vista investigativo". Inoltre quando "mandavamo il Francese", l'agente infiltrato che ha partecipato al pranzo di Grottaferrata "a casa di Salvatore Casamonica, con indosso il microfono, appena entrava la trasmissione si interrompeva". "A casa di Silviano Mandolesi, braccio destro di Salvatore, oltre a 400 chili di hashish, abbiamo trovato alcuni Jammer" dispositivi che servono ad inibire comunicazioni. "Ogni volta che si muoveva per gli incontri" Salvatore Casamonica "lasciava il telefono a casa evitando geolocalizzazioni. Noi sapevamo che era in giro perché era con il nostro agente" sotto copertura "ma era geolocalizzato a casa" ha detto.
L'udienza è stata aggiornata al 15 novembre quando saranno ascoltati altri investigatori.

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos