L’imprenditore dell’antinfortunistica di Sellia Marina Antonio Gallo, che secondo Dda di Catanzaro sarebbe legato alla cosca Grande Aracri di Cutro e al clan Ferrazzo di Mesoraca, va al 41 bis, il regime di carcere duro. La notizia è emersa nella prima udienza del processo con rito ordinario scaturito dall’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata ‘Basso Profilo’ che ha portato alla luce un sistema affaristico-mafioso del quale avrebbe fatto parte anche l’assessore regionale al Bilancio Franco Talarico (per il quale è stata chiesta una condanna a 8 anni nel processo con il rito abbreviato).
Secondo gli inquirenti, Gallo sarebbe una figura di collegamento in questo sistema, capace di muoversi a proprio agio tra i clan del Crotonese (ma sono documentati anche viaggi nel Reggino nei quali avrebbe incontrato soggetti considerati dall’Antimafia vicini alle cosche), settori della politica (sedeva al tavolo con lo stesso Talarico per pianificare il sostegno alla campagna elettorale per le Politiche del 2018) e l’imprenditoria di stampo confindustriale.
Nell’udienza di venerdì si è svolta la costituzione delle parti e le prime eccezioni del collegio difensivo.
Proprio in risposta a una delle questioni sollevate dai difensori sulle intercettazioni riversate negli atti, il pm ha reso noto che una parte dei dialoghi non è stata trascritta e allegata perché fa parte di indagini ancora in corso. L’udienza è stata poi aggiornata al 19 novembre: in aula comparirà come primo teste un ufficiale della Dia che ha condotto le indagini.
Fonte: corrieredellacalabria.it
Foto © Imagoeconomica
Inchiesta 'Basso profilo': deciso il carcere duro per Antonio Gallo
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