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Il tribunale di Napoli Nord ha assolto con formula piena (perché "il fatto non sussiste") gli imprenditori Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli del senatore di Forza Italia Luigi. I due erano accusati di collusioni con il clan Polverino nel processo nato da una indagine sull'area Pip di Marano. Il collegio presieduto da Francesco Chiaromonte ha condannato però Aniello Cesaro a 6 anni per falso. Condanne per gli imprenditori Antonio Di Guida e Oliviero Giannella, rispettivamente a 7 e 10 anni di reclusione. "Dopo quattro anni di custodia cautelare, di cui due in carcere, viene certificata l'innocenza di Aniello e Raffaele Cesaro rispetto alla infamante imputazione di essere venuti a patti con il clan Polverino", sottolinea Vincenzo Maiello, legale, insieme con Michele Sanseverino di Aniello e Raffaele Cesaro. "Dobbiamo dare atto al tribunale di non essersi lasciato condizionare dal clima pesante e diffuso di pregiudizio che, anche grazie ad una martellante campagna mediatica, si era venuto a determinare nei confronti dei miei assistiti. Resta l'amarezza di un processo caratterizzato da un regime cautelare di inusitata durata e che ha prodotto ai miei assistiti livelli indicibili di sofferenza fisica e psicologica e che ha arrecato danni enormi alle loro attività economico-imprenditoriali", conclude.

Foto © Imagoeconomica

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