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È da rifare il processo d'Appello “Antibes”, nato dall’omonima indagine condotta dalla Squadra mobile con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia che aveva portato alla luce le attività delittuose dalla cosca “Franco”, operante tra Pellaro, Bocale e il vicino comune di Lazzaro di Motta San Giovanni. L'indagine “Antibes” è scaturita della lunga opera di ricerca dell’allora latitante Giovanni Franco, rintracciato e arrestato in una lussuosa villa a Cap d’Antibes in Costa Azzurra, dove si era rifugiato per sottrarsi alla condanna definitiva a 11 anni e 4 mesi, subita nel processo “Chalonero”. La seconda sezione della Corte Suprema di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza a carico di undici persone. Inoltre la suprema corte ha disposto un nuovo processo di secondo grado in una sezione diversa di Corte d'Appello a Reggio che dovrà rivalutare il cuore dell'accusa - l'associazione mafiosa - a carico degli imputati, per aver fatto parte della presunta cosca Franco con ruolo chi di apice, di partecipe e chi da fiancheggiatore dei capiclan.

Foto © Imagoeconomica

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