Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, durante gli interrogatori di garanzia davanti al gip, nove dei dieci arrestati il 10 settembre scorso, nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Firenze, con l'accusa di aver creato un'organizzazione criminale che agevolava la Camorra, svolgendo i suoi affari a Firenze e usando una pizzeria del capoluogo toscano come base operativa. Secondo quanto appreso, l'unico a rispondere alle domande del giudice sarebbe stato Gennaro De Prisco. L'uomo, destinatario di misura di custodia cautelare in carcere, è accusato dagli investigatori di essere stato incaricato di custodire le pistole e il relativo munizionamento che sarebbero stati nella disponibilità del gruppo. Sempre in base a quanto emerso avrebbe negato ogni addebito. Agli arresti in carcere si trovano anche Michele Cuomo, presunto capo del gruppo, il fratello Luigi, formale titolare della srl che gestiva la pizzeria di Firenze; sempre agli arresti in carcere sono finiti Domenico Rese e Filippo Boffardi, i due uomini considerati al livello più alto del settore operativo del gruppo, oltre ai due presunti responsabili di un attentato incendiario contro la pizzeria avvenuto il 23 febbraio 2021, Luigi D'Auria e Sabato Mariniello. Altre tre persone sono finite ai domiciliari.
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Camorra a Firenze, 9 arrestati scelgono il silenzio davanti al gip
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