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Potrebbe iniziare ufficialmente a settembre il processo per il crollo del ponte Morandi, l'infrastruttura autostradale collassata il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. 
L'udienza preliminare verrà fissata non prima di fine settembre, primi di ottobre, come aveva già confermato il presidente dell'ufficio gip Silvia Carpanini soprattutto per problemi organizzativi. Una volta fissata la data potrebbero essere una decina le udienze davanti al gup Paola Faggioni a meno che i legali non decidano di ricusarla visto che aveva emesso le misure nei confronti degli ex vertici di Autostrade nell'inchiesta sulle barriere fonoassorbenti. "L'inizio del processo - spiega il procuratore capo Francesco Cozzi - potrebbe arrivare in primavera dell'anno prossimo". La scorsa settima i pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, insieme all'aggiunto Paolo D'Ovidio, avevano chiesto il rinvio a giudizio per 59 indagati, oltre alle due società Aspi e Spea (ex controllata che si occupava delle manutenzioni e silurata da Autostrade due anni fa). Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, omissione d'atti d'ufficio, falso, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso e rimozione dolosa dei dispositivi di sicurezza. Le prime prescrizioni scatteranno a ottobre 2023.

Foto © Imagoeconomica

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