Trentadue condanne e otto assoluzioni. Si è concluso con questa sentenza, emessa dal gup di Catanzaro Antonio Battaglia, il processo "Crisalide 3" istruito dalla Dda di Catanzaro contro la consorteria Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme. L'operazione "Crisalide 3" ha portato, il 13 settembre 2020, all'arresto di 28 persone da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Gruppo di Lamezia Terme. Le accuse contestate erano, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di droga, estorsioni, danneggiamento. Nonostante le inchieste che avevano già pesantemente colpito le cosche lametine, il mantenimento dei detenuti in carcere e il bisogno di fondi da far confluire nelle casse comuni, avrebbe, secondo l'accusa, esacerbato gli animi e la cosca avrebbe cercato di imporsi sullo spaccio di droga con la pretesa di ottenere il controllo esclusivo delle piazze di spaccio.
Il gruppo, inoltre, non avrebbe avuto scrupoli nell'usare minori per comperare giochi pirotecnici da cui veniva ricavata la polvere per costruire ordigni esplosivi artigianali utilizzati per le intimidazioni agli imprenditori estorti. Le condanne variano da un minimo di un anno ad un massimo di 14 anni di reclusione. Sono stati assolti Vincenzo Grande, Antonio Stella, Esterino Tropea, Pasquale Butera, Pasquale Gullo, Antonio Gullo, Pasquale Mercuri e Vittorio Saladino. Il gup ha anche riconosciuto un risarcimento di 80mila euro al Comune di Lamezia Terme, parte civile nel processo, e 10mila euro all'associazione Antiracket Lamezia.
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'Ndrangheta: processo cosche Lamezia, 32 condanne e 8 assolti
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