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La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo nei confronti di Luigi Sturzo, il gip del caso Consip che in passato ha "bacchettato" i titolari del fascicolo - il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi - rigettando la loro richiesta di archiviazione nel filone che coinvolge Tiziano Renzi (indagato inizialmente per traffico di influenze illecite, ndr) e Denis Verdini, delegando nuove indagini. A riportarlo nei giorni scorsi è stato 'Il Fatto Quotidiano' spiegando che "la Procura guidata da Raffaele Cantone dovrà ora verificare se per Sturzo si profili l'ipotesi dell'abuso d'ufficio per non essersi astenuto per le vicende che riguardano proprio Verdini". "Con lui - prosegue il quotidiano - è stato sentito - anch'egli come persona informata sui fatti - anche l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. L'indagine perugina riguarda quindi il gip che ha dato una sterzata al caso Consip, invitando i pm romani ad approfondire l'inchiesta anche sulla figura di Tiziano Renzi, ed è obiettivamente una bomba a ridosso dell'udienza preliminare prevista per il prossimo 26 aprile". Vediamo ora cosa ha dichiarato "Verdini il 26 ottobre 2020 davanti al pm Mario Palazzi, in un verbale d'interrogatorio reso nell'ambito dell'inchiesta Consip dove, lo ricordiamo, è indagato per concussione e turbativa d'asta - ricorda 'Il Fatto Quotidiano - disse: "Mi sembra necessario rappresentare un episodio di cui sono a conoscenza: nell'ottobre 2012 si dovevano presentare le liste per elezioni regionali in Sicilia e vi erano interlocuzioni nell'ambito del centrodestra in cui militavo per individuare una candidatura unitaria alla Presidenza (risultato che in realtà non venne raggiunto perché il centrodestra si presentò infine con due candidati e venne sconfitto dal centrosinistra). Nei mesi precedenti, - riporta ancora il quotidiano - allorquando eravamo impegnati nella formazione delle liste e nella possibile individuazione di tale candidato unitario, venni contattato dall'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che propose la candidatura del magistrato Gaspare Sturzo alla Presidenza della Regione Siciliana. Avemmo anche numerosi altri incontri con i rappresentanti delle varie forze politiche del centrodestra e io ebbi modo sempre di esprimere, con la schiettezza che mi è propria, ma per valutazioni politiche e non personali, la mia netta contrarietà alla candidatura del dott. Sturzo".
E ancora: "Non ricordo di aver parlato direttamente con lui, non lo escludo, ma era noto a tutti i miei interlocutori politici questa mia netta contrarietà". In sostanza "Verdini, con le sue parole, crea un collegamento tra il suo mancato appoggio alla candidatura Sturzo (lontana ormai ben 8 anni) e la decisione del gip che ha sollecitato indagini su di lui. Ed è da questo verbale che nasce il fascicolo a Perugia - procura competente a indagare sui magistrati romani - dove sono state sentite come persone informate sui fatti sia Verdini sia Letta. Sturzo avrebbe dovuto astenersi come previsto dall'articolo 39 del codice di procedura penale?". "Le fattispecie previste dalla norma sono tassative - si legge ancora - e una soltanto sembra avere un nesso con le dichiarazioni di Verdini: 'Se vi è inimicizia grave fra lui o un suo prossimo congiunto e una delle parti private'. Soltanto nel caso in cui Sturzo - la vicenda risale a 8 anni prima della sua decisioni da gip - abbia nutrito una grave inimicizia nei riguardi di Verdini, insomma, avrebbe avuto l'obbligo di astenersi. E sarà questo - precisa Il Fatto Quotidiano - che dovrà valutare la Procura guidata da Raffaele Cantone".

Foto © Imagoeconomica

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