Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato gli arresti domiciliari per l'imprenditore Vincenzo Renda, coinvolto nell'inchiesta "Rinascita-Scott" condotta dalla Dda di Catanzaro. Secondo gli inquirenti, Renda "con il ruolo di partecipe, quale direttore tecnico e comproprietario della società Genco Carmela e Figli Srl (…), nonché amministratore unico delle società Calfood Srl e Itc Srl", devolveva alla cosca Mancuso "somme di denaro secondo prestabilite scadenza temporali, consapevole del ruolo svolto sul territorio dalla consorteria e dai suoi associati", instaurando "con l'una e con gli altri un rapporto di reciproci vantaggi (secondo relazioni di carattere sinallagmatico) consistiti: per l'organizzazione mafiosa, nell'ottenere e percepire risorse economiche a cadenze fisse (fornendo, così, un contributo causale determinante alla realizzazione, almeno parziale, del programma criminoso dell'organizzazione delinquenziale, diretto alla sistematica acquisizione di proventi economici ai fini della sua operatività, del suo rafforzamento e della sua espansione) e, per l'imprenditore, sia nell'imporsi sul territorio in posizione dominante, sia nel godere di tutela e protezione dalle possibili aggressioni predatorie da parte di altre consorterie o, comunque, della locale criminalità". L'imprenditore è coinvolto anche nell'inchiesta "Imponimento" contro le cosche Anello-Fruci di Filadeflia, nel vibonese, nell'ambito della quale gli arresti domiciliari gli erano già stati revocati. Pochi giorni fa la Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini per 160 indagati, fra i quali lo stesso imprenditore.
Foto © Imagoeconomica
Rinascita-Scott: il tribunale del Riesame rimette in libertà imprenditore Renda
- Dettagli
- AMDuemila